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Sabato, 20 Aprile 2024
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L'architettura in testa, il suo manifesto: alla Laba un premio a Franco Fonatti

Venerdì 10 dicembre all'accademia Laba la consegna di un attestato di benemerenza all'architetto Franco Fonatti

“Architettura è la conquista e la costruzione dello spazio, anche se questo spazio è il vuoto”. Parola di Franco Fonatti, architetto bresciano (oggi abita a Edolo) di fama internazionale che sarà premiato venerdì 10 dicembre nella sede centrale della Laba, Libera Accademia di Belle Arti, in Via Don Vender 66 a Brescia. Appuntamento alle 17.30 con i saluti di Marcello Menni, direttore di Laba, poi a seguire l'intervento del prof. Giorgio Zendrini e infine la Lectio magistralis di Fonatti, che alla Laba tra l'altro è stato anche docente. A lui verrà consegnato un attestato di benemerenza.

Il premio sarà consegnato a Fonatti “per il suo straordinario contributo alla ricerca culturale, espressa attraverso un'intensa attività progettuale che dalla parte pragmatica e costruttiva si è estesa all'estetica, alla forma, alla filosofia e all'arte in generale, con attitudine interdisciplinare, sguardo eclettico e visione globale”, spiegano Marcello Menni e Francesco Martinelli, direttore e vicedirettore di Laba.

La straordinaria figura di Franco Fonatti

Orgogliosamente camuno, Franco Fonatti è nato a Breno il 23 marzo del 1942. Quasi per caso si è avvicinato al mondo dell'arte e del design, alla fine degli anni Cinquanta, seguendo i lavori del nonno intagliatore e restauratore di mobili. Da lì in avanti, niente sarà più lo stesso: studierà all'estero (Basilea e Vienna) fino a ottenere anche la cittadinanza austriaca; realizzerà progetti sperimentali e avanguardisti, arriverà a collaborare (tra i tanti) anche con alcune figure cruciali del Novecento, da Carlo Carrà a Ernst Plischke.

Un percorso profondo e appunto internazionale, ma ben saldo alle sue radici: tanto che è stato indissolubilmente legato anche alla Laba, “dove – dicono ancora Menni e Martinelli – è stato nostro docente, e personalità particolarmente significativa nel rappresentare l'attenzione dell'Accademia verso la contemporaneità”. Negli anni è stato visiting-professor in diversi atenei d'Europa, tra cui Copenaghen, Salisburgo, Monaco, Innsbruck, Stoccarda e Roma. Dal 2003 è tornato a vivere in Italia, nella sua casa di Edolo, dividendosi tra la quiete della valle e il fermento della città.

Franco Fonatti: una breve biografia

“L'articolazione, l'evoluzione, la differenziazione, il ragionamento sullo spazio: sono questi i fondamentali dell'architettura. Se l'architettura non è in testa, non esiste in nessun altro luogo”. Più che un aforisma, un manifesto: che ben rappresenta il pensiero e l'azione di Franco Fonatti. Come detto nasce a Breno, nel 1942, ma si trasferisce precocemente in Svizzera, dove nel 1963 si diploma al liceo artistico di Basilea. Frequenta quindi l'istituto superiore di Architettura e arte dell'Accademia delle Belle Arti di Vienna, dove nel 1968 consegue la laurea in Urbanistica e Architettura.

Dopo esserne stato allievo, dal 1970 al 1972 è assistente del prof. Ernst Plischke alla stessa accademia viennese e nel 1984 è titolare della cattedra sulla Teoria della Gestalt (Teoria della forma e configurazione) e Composizione Architettonica  Dal 1973 diventa assistente del prof. Gustav Peichl (che sostituisce Plischke), con il quale collabora a numerosi e significativi progetti in area tedesca, ad esempio la sede della televisione austriaca ORTF. 

Nel 1981 cura il catalogo della importante mostra tenutasi a Vienna su Carlo Carrà e, nel 1983, quello della mostra dedicata proprio a Plischke, Dal 1983 fino al 2003 è titolare della cattedra di Teoria della Forma e della Figurazione e di Composizione Architettonica all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Tornato in Italia, dal 2003 fino al 2006 ha tenuto i corsi di Storia dell’Architettura e di Architettura alla LABA Libera Accademia di Belle Arti di Brescia e dal 2004 fino al 2012 è stato professore di Composizione Architettonica all’Università degli Studi di Brescia. 

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