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Trasporti, orari e didattica: gli studenti bresciani scrivono alle istituzioni

Pubblicata la lettera inviata in questi giorni alla Prefettura, alla Provincia e al Comune: le richieste degli studenti bresciani in vista della (probabile) riapertura

Riorganizzare i trasporti, anche a lungo termine; evitare gli ingressi tardivi, ad esempio alle 10; privilegiare, quando possibile, la didattica in presenza; adeguate misure di sicurezza per evitare ulteriori contagi: sono queste alcune delle richieste presentate dagli studenti bresciani in una lettera, indirizzata alle istituzioni, e firmata dall'Unione degli studenti di Brescia e dai rappresentanti dell'ISS Sraffa, dei licei Bagatta, Gambara e De André, dell'IIS Antonietti e Gigli in vista del (probabile) rientro in classe dai primi di gennaio.

L'inchiesta dell'Unione degli studenti

La lettera, inviata il giorno di Santo Stefano, raccoglie anche i risultati di un'inchiesta che ha coinvolto 1.880 studenti. Nel dettaglio, l'83.8% degli intervistati pensa che la didattica a distanza (Dad) non sia altrettanto formativa come la didattica in presenza: tra questi più del 7% non ha ancora dispositivi o connessioni adatti alla Dad. Inoltre, in questo periodo di chiusura, l'89.4% non ha mai svolto i laboratori in presenza.

Per quanto riguardo il ritorno a scuola, il 75.6% è convinto che le misure prese siano insufficienti; allo stesso modo per il 64.1% i mezzi di trasporto erano troppo affollati, e con la capienza ridotta al 50% anche il 33.6% delle linee che precedentemente presentavano un affollamento considerato “normale” subiranno invece “forti pressioni per riuscire a garantire il servizio a tutti”.

Il nodo (fondamentale) dei trasporti

E' il nodo dei trasporti che è una delle prime preoccupazioni. “In vista di un rientro a scuola in sicurezza – si legge nella lettera – sarebbe opportuno potenziare nel breve termine i trasporti delle linee, se necessario coinvolgendo agenzie private. E' inoltre fondamentale integrare a questi provvedimenti anche degli investimenti a lungo termine, che assicurino che la capienza venga rispettata, garantendo il servizio a tutti con la necessità che i prezzi rimangano stabili, con un tariffario il più inclusivo possibile”.

Orari e didattica: le altre richieste

Sugli orari di rientro: “Abbiamo bisogno di corse in orari consoni per poter raggiungere la scuola senza lunghe attese prima di poter rientrare”. E ancora: “Entrare a scuola alle 10 significherebbe uscire anche dopo le 15, cosa che comporterebbe problemi sia per quanto riguarda la consumazione del pranzo che per il tempo dello studio e altre attività nel resto della giornata”.

Parlando di didattica, “la linea d'azione – scrivono gli studenti – sarebbe quella di considerare la Dad come ultima risorsa, prediligendo la didattica in presenza. E' fondamentale, nel breve termine, trovare luoghi dove fare didattica in presenza qualora non fossero sufficienti gli spazi offerti dagli edifici scolastici, come ad esempio biblioteche, sale di uffici pubblici, musei chiusi ma anche edifici pubblici inutilizzati: sarebbe inoltre opportuno considerare investimenti per la costruzione di eventuali nuove strutture”.

La lettera è stata inviata al prefetto Attilio Visconti, al presidente della Provincia Samuele Alghisi e al suo vice Guido Galperti, agli assessori comunali di Brescia Federico Manzoni (Mobilità) e Fabio Capra (Istruzione), all'Ufficio scolastico di Brescia. In vista della scadenza di gennaio, gli studenti chiedono un incontro e l'istituzione di un tavolo di confronto permanente, per affrontare in particolare i temi dei trasporti e dell'edilizia scolastica.

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