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Coronavirus, a Brescia è zona arancione: di nuovo in classe i ragazzi delle medie

Sono tornati in classe lunedì 30 novembre gli oltre 27mila studenti bresciani che frequentano le seconde e le terze della scuola media

Con l'ingresso della Lombardia in zona arancione, a partire da domenica 29 novembre e probabilmente fino alla metà di dicembre (quando è attesa la zona gialla nazionale), da lunedì sono tornati a scuola anche gran parte degli studenti delle scuole medie che erano rimasti a casa, per proseguire con la didattica a distanza, fin dai primi giorni di novembre (quando la Lombardia era stata inserita in zona rossa).

Di nuovo in classe più di 27mila studenti

In particolare sono tornati in classe gli studenti di seconda e di terza: in tutto circa 27mila ragazzi, sul totale di oltre 38mila alunni che frequentano le scuole medie bresciane, pubbliche e private. Di questi, la stragrande maggioranza (ben più di 35mila) frequentano scuole statali, per un totale di circa 1.700 classi con una media di oltre 21 alunni per classe.

La popolazione scolastica provinciale sfiora le 200mila unità, di cui circa 34mila alla scuole dell'infanzia, 64mila alla primaria, 38mila alle medie e oltre 60mila alle scuole superiori. Come prevede la norma, con la Lombardia in zona arancione la didattica in presenza è prevista per scuole dell'infanzia, elementari e medie. Ad oggi quasi il 70% degli studenti è tornato in classe.

Scuole superiori: le ipotesi per il rientro

Gli studenti delle scuole superiori proseguono invece con la didattica a distanza: sono a casa, ricordiamo, dalla fine di ottobre (con apposita ordinanza regionale). Ma anche quando sarà zona gialla, rimangono incerti i tempi del ritorno in aula dei ragazzi. Al momento è in atto un braccio di ferro tra ministeri (Istruzione e Salute) ma anche tra Stato e Regioni: l'ipotesi più plausibile è quella di un ritorno in classe a partire da gennaio, dopo le vacanze di Natale, ma c'è chi vorrebbe un rientro già dal ponte dell'Immacolata, da lunedì 9 dicembre in poi. Si vedrà.

"Riaprire le scuole superiori? Una follia"

Tra chi definisce “una follia” l'ipotesi di riaprire adesso le scuole superiori c'è il sindacato datoriale Unsic. “Nelle fasce di età tra 0 e 19 anni – si legge in una nota – i contagiati erano solo 9.544 al 25 agosto, perché il lockdown di primavera ha chiuso subito i ragazzi in casa. Ma sono diventati ben 102.419 al 7 novembre, con una crescita tra due e cinque volte rispetto alle altre fasce d'età. Proprio tra i giovani si registra la maggior parte degli incolpevoli asintomatici, che portano il contagio silente nelle famiglie”. Nel frattempo, in zona arancione, anche nelle università lombarde possono svolgersi in presenza le sole attività formative e curricolari degli insegnamenti relativi al primo anno dei corsi di studio, nonché quelle dei laboratori.

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