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L'inverno più buio degli asili di Brescia: in 10 anni mille bambini in meno

E' uno degli effetti più evidenti dell'inverno demografico

Gli esperti lo chiamano “inverno demografico”: è quella tendenza, ormai regolare nella società occidentale (ma anche in alcuni Paesi ormai non più emergenti), secondo cui la piramide delle età tende ad appiattirsi, l'età media continua a innalzarsi, i bambini sono sempre di meno tanto che non basta più nemmeno il contributo “storico” dell'immigrazione. Gli effetti sono svariati, e potrebbero portare da qui ai prossimi decenni (in Italia e non solo) a un vero “disastro”.

In 10 anni un migliaio di bimbi in meno

Ma si vedono, eccome, anche a livello locale: l'ultima conferma, l'ennesima, arriva dai dati resi noti dal Comune di Brescia sulle iscrizioni alla scuola dell'infanzia (la scuola materna, insomma l'asilo): in dieci anni si contano almeno un migliaio di iscritti in meno, passati in totale dai 4.784 (in 192 sezioni) dell'anno scolastico 2010/2011 ai 3.784 (in 168 sezioni) dell'anno scolastico ormai ai blocchi di partenza.

Il report della Loggia considera sia le scuole dell'infanzia comunali che quelle statali che quelle private convenzionate: nel primo caso il saldo è di 400 iscritti in meno, dai 1.750 (in 72 sezioni) del 2010/2011 ai 1.350 (in 62 sezioni) del 2021/2022; per gli asili statali 297 iscritti in meno, dai 1.028 (in 45 sezioni) del 2010/2011 ai 731 (in 39 sezioni) di quest'anno; infine, per le scuole materne convenzionate si passa dai 2.006 di un decennio fa (in 75 sezioni) ai 1.703 di quest'anno (in 67 sezioni), con un saldo negativo di 303 bambini.

Una novità nell'offerta formativa

Nonostante l'evidente ridimensionamento, l'offerta formativa comunque non “molla” e in tal senso il Comune annuncia qualche novità. A partire dalla scuola dell'infanzia Piaget, che già attualmente accoglie 4 sezioni, potrà contare su un ampliamento dell'offerta di servizi alle famiglie del quartiere (grazie alla collaborazione con l'Istituto comprensivo Nord 1): il territorio interessato, infatti, pur avendo una ricca offerta di servizi per la fascia 3-6 anni non disponeva di servizi per i più piccoli.

E' proprio da questa analisi che è nata la volontà, condivisa con il Comune, di sperimentare l'avvio di una sezione primavera che per sua natura garantisce “una proposta educativa e un ambiente relazionale pensati sulle esigenze di bambini di 2 anni: la continuità fra i due segmenti (0-3 e 3.6), lo sviluppo della collaborazione tra le diverse istituzioni e la risposta alle esigenze delle famiglie sono quindi le ragioni alla base della scelta”.

L'accordo prevede infine che sia il Comune a farsi carico degli interventi necessari per la riorganizzazione degli spazi e della redazione del progetto educativo: ma sarà comunale anche il personale educativo e ausiliario assegnato al servizio. Non vanno dimenticate, infatti, le “specifiche misure di sicurezza” messe in campo durante l'emergenza Covid e che hanno in parte rivoluzionato il modo di fare scuola, anche per i bimbi più piccoli. 

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