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Con le mani, oltre lo sguardo: a Botticino un laboratorio di scultura per ipovedenti

Missione compiuta: il primo workshop bresciano di scultura dedicato a ragazzi ipovedenti

Prima la mostra "Sculture dall'invisibile", allestita per un mese (e fino a pochi giorni fa) al Museo Diocesano di Brescia: l'esposizione, a cura di Andrea Gentili e Dario Pasotti, ha presentato e raccontato le opere che hanno preso forma nell'ambito del corso di scultura (sperimentale) "I passi dell'arte" della Scuola di Arte Sacra di Firenze, dedicato a persone non vedenti e ipovedenti. Poi anche il workshop, promosso dall'Accademia di Belle Arti Laba, dall'Istituto Rodolfo Vantini e dalla stessa Scuola di Firenze: la naturale prosecuzione del progetto, il risultato di un nuovo percorso di collaborazione nella formazione artistica per vedenti e ipovedenti.

Il workshop

Quattro giornate no stop, concluse in queste settimane, per creare e soprattutto raccontare, con le mani e con la mente, partendo da materiali malleabili come la creta, ma anche forti come la roccia, il marmo di Botticino. Un primo momento di confronto e riflessione, dal dettaglio alla complessità, un percorso di ricerca aperto ai docenti scultori della scuola Vantini e ai docenti Laba: lezioni vere e proprie come "L'anatomia della mano" a cura di Massimo Gulisan, laboratori di modellazione con il maestro Fernando Cidoncha Perez, incontri con gli artisti (Antonino Ruggero e Giuseppe Tregambe), una visita "esperienziale" al Museo del marmo di Botticino, laboratori di scultura a cura di Silvia Maffioli, Pietro Maccioni, Angelo Bordonari. 

Missione compiuta: "La disabilità non è un mondo a parte, ma una parte del mondo. E l'arte? Un diritto di cittadinanza che va esteso al massimo e con ogni mezzo, affinché tutti possano avere l'occasione di viverla da protagonisti". Gli aspiranti scultori, anche grazie a cinque borse di studio, hanno esplorato tecniche inesplorate, hanno provato movimenti mai provati prima: colpi di martello e scalpello hanno innescato veri meccanismi di appropriazione e ricostruzione della composizione. 

Ragazzi e docenti

"Un'emozione incredibile", hanno commentato i ragazzi in azione: "Ma al tempo stesso anche una grande opportunità per avvicinarsi al mondo dell'arte e, chissà, trasformare un giorno questa passione in un lavoro". Tutto è possibile: "Il nostro convincimento - hanno spiegato Marcello Menni (direttore Accademia Laba) e Lara Vianelli (direttrice della scuola Vantini) - è che non vi siano ostacoli o tabù che non possano essere affrontati con intelligenza, competenza e rispetto. Questo laboratorio è stato un'occasione straordinaria per scoprire un modo nuovo di apprendere e disegnare, di scolpire e anche di vedere".

Missione compiuta, ma l'abbiamo già scritto. Come sempre, fedeli alla linea: "Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a ciò che vedi, gli occhi vedono soltanto ciò che è limitato". E' il primo vero passo verso la realizzazione di un (quasi) inedito progetto di inclusione, featuring Laba, Vantini e perché no Scuola d'Arte Sacra: un corso di studi pensato per giovani scultori non vedenti o ipovedenti. 

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