Musica, mercatini, buon cibo e tradizione: torna "Assaggia Sant'Eufemia"
Torna dal 15 al 18 settembre "Assaggia Sant’Eufemia", seconda edizione della Festa patronale promossa dal Consiglio di quartiere e dalla Parrocchia, insieme alle numerose associazioni presenti sul territorio, dedicata quest’anno al tema della Terra nelle sue molteplici manifestazioni: agricole, produttive, culturali.
Il cuore della festa pulserà nella centrale Via Indipendenza, chiusa al traffico per l’intera giornata di domenica 18 settembre: mostre fotografiche e di quadri, giochi per i bambini, il mercato dell’associazione “La Buona Terra”, lo stand dell’Istituto Pastori, la bancarella del libro, negozi aperti e degustazione di menù tipici preparati da bar e ristoranti, e ancora le testimonianze dei contadini che coltivavano la terra sui Ronchi.
Questo e altro ancora per trascorrere insieme una giornata di festa, ma anche per riflettere sul territorio in cui viviamo, troppo spesso piegato agli interessi di pochi e con i risultati che la cronaca di frequente ci ricorda.
La festa avrà un prologo giovedì 15 settembre con un dibattito sull’agricoltura e le aziende agricole presenti nel territorio comunale. L’appuntamento è alle 20,30 al Centro Mantovani di via Indipendenza. Parteciperanno Francesco Amonti di Slow Food; Anna Mazzoleni, agronomo; Augusto Belluzzo, preside dell’Istituto agrario Pastori. Venerdi 16 invece la ricorrenza patronale di Sant’Eufemia sarà celebrata con una funzione religiosa alle 20,30 nella chiesa parrocchiale, seguita al termine da un rinfresco sul piazzale antistante. Domenica 18 alle 11 l’inaugurazione della festa.
Da segnalare, tra i tanti appuntamenti, la visita guidata all’ex monastero benedettino di Sant’Eufemia (ora museo della Mille Miglia) condotta dal dottor Andrea Breda della Soprintendenza archeologica di Brescia alle 11.30, con appuntamento all’ingresso dell’ex monastero (partecipazione libera); la rievocazione lungo Via Indipendenza di scene agresti a cura delle Acli, e negli spazi dell’oratorio la mostra di foto d’epoca dell’Archivio Negri, di erbari scientifici dell’istituto Pastori, i racconti dei contadini e delle loro famiglie che per decenni hanno lavorato la terra dei Ronchi.