I'm at war (in love) with the Obvious
Quattro fotografi da quattro Paesi (Cina, Ucraina, Israele e Stati Uniti), quattro culture e altrettante percezioni del reale, radicalmente diverse tra loro: questa è “I'm at war (in love) with the Obvious”, la prima collettiva fotografica allestita negli spazi della nuova sede di The Address, in Via Trieste a Brescia, a cura di Sami Oliver Nakari e Riccardo Angossini, allestita e visitabile fino al 16 giugno.
La mostra e gli artisti
Seguendo il percorso dei quattro artisti, le loro esibizioni in vari paesi e città, è nata una mostra collettiva con un'ampia selezione di opere legate ai loro luoghi e al loro personale background di ricerca. Con molte fotografie inedite, l'esibizione accosta agli scatti poetici delle amicizie e degli affetti di Lin Zhipeng, le mistiche quanto tangibili istantanee di C.Y.Frankel, luci e ombre che racchiudono la vita mondana di David Denil, la natura arificiale del professor Barry Stone.
Al piano terra una grande fotografia mostra due ragazze in un letto, esse rivelano una giocosa ed intima innocenza e se le si osserva più intensamente si possono avvertire le vibrazioni e le energie termiche caratteristiche del delicato mondo di Lin Zhipeng. Distribuite lungo le pareti dei due piani della galleria le fotografie evolvono in soggetti, dimensioni ed allestimento.
Nel complesso i lavori parlano con lo spettatore al punto da renderlo parte integrante ed attiva del dialogo, partendo da un sentimento di invevitabile affinità con oggetti e situazioni comuni, fantasticando e rimuginado sui "prima e dopo" possibili, sulle storie private e universali presentate. Soffermandosi ad osservare più attentamente, tra le relazioni nascoste, iniziano a crearsi prospettive inedite, narrazioni intricate, ricordi soffusi e riminiscenze improvvise.
I'm at war (in love) with the Obvious
Il titolo della mostra, “I'm at war (in love) with the Obvious”, si ispira alla massima di William Eggleston, “I'm at war with the obvious”, tratta dal suo “diario dei turbamenti”, ma aggiornata alle dinamiche dell'ultra-contemporaneo: più che un conflitto esistenziale evoca allora l'idea di un'armonia ritrovata nella poesia delle solite cose, innamorarsi di una contraddizione, di ciò che a prima volta appare privo di carattere, senza significato. The Address Art Gallery (in Via Trieste 39/A) è aperto dal mercoledì al sabato, dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19, e la domenica dalle 16 e 19. Per info 333 6800755.