"Non dar retta ai tuoi occhi": al Museo Diocesano la mostra "Sculture dall'invisibile"
“Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a ciò che vedi: gli occhi vedono soltanto ciò che è limitato”. E' il claim della mostra “Sculture dall'invisibile”, in scena al Museo Diocesano di Brescia dal 17 giugno (inaugurazione alle 18) al 18 luglio: l'esposizione presenta e racconta le opere che hanno preso forma nell'ambito del corso di scultura “I passi dell'arte”, dedicato a persone non vedenti e ipovedenti. L'originale allestimento è curato da Andrea Gentili e Dario Pasotti, docenti del corso di Scenografia dell'Accademia Laba di Brescia, e nasce per offrire al pubblico la possibilità di vivere un'esperienza sinestetica e multisensoriale.
La mostra al Museo Diocesano
Il progetto è frutto della collaborazione tra Laba, Cfp Rodolfo Vantini, Scuola di Arte Sacra di Firenze e Museo Diocesano, patrocinato dalla sezione provinciale dell'Uici, l'Unione italiana ciechi e ipovedenti. Le opere selezionate per la mostra sono una ventina, come detto realizzate durante il corso “I passi dell'arte”, che la Scuola di Arte Sacra di Firenze ha condotto, in via sperimentale, nel settembre del 2020: un percorso che a luglio troverà una nuova estensione didattica anche a Brescia, all'interno dei corsi Laba, con un workshop dedicato.
La mostra sarà aperta al pubblico negli orari di apertura del Museo Diocesano: tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, tranne il mercoledì. Chiuso anche la domenica fino al 30 settembre. Il museo è accessibile tramite ascensori e montascale anche alle persone con difficoltà motorie.
Un corso "senza frontiere"
L'obiettivo del corso era creare momenti di formazione senza frontiere e senza barriere che avessero la forza di lanciare un messaggio: l'arte è patrimonio di tutti, tutti possono avere l'occasione di vivere l'arte da protagonisti. Fornendo, al contempo, strumenti metodologici per la comprensione e lo studio dell’anatomia del volto, che è alla base della scultura. Al corso, condotto per la parte teorica dal prof. Massimo Gulisano - ordinario di Anatomia umana all’Università di Firenze - e dal maestro Fernando Cidoncha - artista, docente di scultura e oggi vicedirettore della Scuola di Arte Sacra (dipartimento formativo della Fondazione per l'arte sacra contemporanea) – hanno preso parte una pluralità di docenti e tredici corsisti che hanno sperimentato lo studio dell’anatomia del volto, con particolare attenzione ai lineamenti principali che lo compongono, nonché il modo in cui tali elementi si comportano in base alle emozioni.
Le esercitazioni pratiche sul singolo elemento del volto consentono infatti di verificare il grado di apprendimento della forma attravesro la percezione aptica e il grado di restituzione dell'immagine mentale in rappresentazione plastica. L’elaborato finale di modellazione ha permesso quindi di rafforzare i meccanismi di appropriazione e ricostruzione della composizione. I lavori prodotti all’interno del corso sono ora esposti nella mostra “Sculture dall’invisibile”. A testimonianza di una possibilità, per veicolare dei messaggi forti e chiari: la disabilità non è un mondo a parte, ma è una parte del mondo; l’arte è un diritto di cittadinanza che va esteso al massimo e con ogni mezzo; la formazione necessita di un approccio nuovo capace di cogliere il talento al di là delle diverse abilità.
Questa esperienza, come tutte le dinamiche sperimentali, si è conclusa lasciando un’eredità che la Fondazione per l'arte sacra contemporanea, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Laba, ha inteso cogliere lanciando una sfida più ambiziosa: ragionare su percorsi formativi di scultura per giovani non vedenti perché essi possano essere protagonisti in questo tipo arte.