rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Mostre Salò

"Da Giotto a De Chirico": i tesori nascosti risplendono al MuSa di Salò

La recensione (critica e costruttiva) della mostra allestita da Vittorio Sgarbi al MuSa di Salò, visitabile fino al 6 novembre. Una pecca, il prezzo: l'ingresso costa 16 euro

Il professor Sgarbi recupera, però, nel commento personale della audio-guida, con sua propria voce. Gli riconosciamo che è certamente riuscito nel disvelamento di veri tesori: ci sono piacevoli sorprese nello svolgimento di una sintetica storia dell’arte italiana, da Giotto, opere della sua scuola, a Giorgio De Chirico, prima affascinato dall’arte antica, poi principale esponente della pittura metafisica. Si attraversano sette secoli, dalla fine del Duecento all’inizio del Novecento: evoluzione degli stili, delle correnti, degli snodi e delle figure principali dell’arte italiana. Non sempre i più simbolici, ma anche le opere dei minori affascinano. La mostra è citata come naturale estensione dell’esposizione ‘Il Tesoro d’Italia’ di Expo 2015: “… intelligenze, stati d’animo, emozioni che rimandano ai luoghi, alle terre, alle acque, che hanno ispirato i loro artisti”. In questa occasione è presentato un flash sul Tesoro d’Italia “nascosto e protetto”, appartenente a importanti raccolte private italiane, comprese quella di Sgarbi: diverse opere di sua proprietà sono in mostra.

L’esposizione si apre con due teste muliebri marmoree, della metà del Duecento, seguite da una piccola tavola con una delicata Madonna, avvolta in mantello blu profilato, ispirata a quella di Cimabue e di Giotto, accanto sempre con tonalità morbide una Croce del Maestro del Crocifisso, e la Croce astile del Vittoriale degli italiani. La selezione delle opere dalla fine del Quattrocento al Settecento offre una larga rappresentanza di artisti lombardi tra Milano, Bergamo, Brescia e Verona. Affascina la Madonna con Bambino del leonardesco Bernardino Luini, e l’energia del Bergognone, emergono le qualità figurative di Gerolamo Savoldo, la sensibilità espressiva di Girolamo Romanino, poi Agostino Santagostino, Giacomo Ceruti. I bresciani conoscono già Andrea Celesti, presente a Lonato del Garda, con opere ariose, piene di fulgore , diversa l’opera presente al Musa: racconta il Sacrificio della figlia di Jefte con figure scomposte e aggressive, per una scena tragica e violenta.

Ampiamente documentate sono le scuole pittoriche toscana (con le opere di Giovanni Martinelli, Pietro Paolini, Alessandro Rosi) e quella veneta (con imperdibile Veronese. Matteo Ponzone ritrae perfettamente personaggi della sua epoca: mille perle a decorare abiti fulgenti). Pietro Longhi tratteggia salotti veneziani e piccole osterie. Dall’Emilia vengono opere di Ludovico Carracci, Guido Reni, Simone Cantarini, Guercino, Guido Cagnacci, Domenico Maria Viani, Donato Creti.. Cantarini dipinge su fondo scuro un doppio ritratto: un anziano ben curato, con colletto e polsini bianchi inamidati e un bel viso curioso, alle spalle una donna vecchia, inserita quasi fosse un’intrusa.

Intenso Platone di Jusepe de Ribera, studioso più seicentesco che greco antico. Lungo le pareti molti sono i ritratti di vecchi espressivi e suggestivi. Anche il Cavaliere di Malta (Tiziano) , avvolto in mantello nero con croce bianca sul petto, è figura inquieta ma matura. Il ciarlatano è forse un attempato ebreo-incantatore fra un popolo a bocca aperta. Al Noè ebbro, schernito dai figli, preferisco le figure femminili di Cagnacci, intense e curiose, intorno a un San Giovanni Profetico.

Ricchi stupisce per un uso del colore fantastico, steso con miriade di sfumature bronzee e oro, iridescenti in incontri notturni regali: veli, gioielli e teste mozzate. Colore del viso, dei capelli sfumano e si fondono e si confondono nei diversi piani, sdrammatizzando una trama ingannevole. Boccaccino propone una Testa di San Pietro, immaginando il Santo come fosse un vecchio splendido, dagli occhi luminosi, che sporgono oltre le tante rughe della fronte. Bellissima anche la sua maternità, come quella di suoi coetanei.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Da Giotto a De Chirico": i tesori nascosti risplendono al MuSa di Salò

BresciaToday è in caricamento