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Sabato, 20 Aprile 2024
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Dedicato alle donne: la favolosa Art Noveau di Alfons Mucha

Altro appuntamento imperdibile per celebrare un 8 marzo diverso: la mostra Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau a Palazzo Reale a Milano. La recensione

Non solo la sacralità di Teodolinda: se per l'8 marzo desiderate immergervi nel fascino femminile, quale occasione migliore delle splendide opere della mostra Alfons Mucha e le atmosfere Art Noveau, a Palazzo Reale a Milano. La mostra si sposterà poi a Genova, negli spazi di Palazzo Ducale, dove sarà visitabile da fine aprile a fine settembre. Ci introduce,alla mostra il grande Hommage respectueux de Nestlé, realizzato per celebrare il sessantesimo anno di regno della regina Vittoria, maestoso e solenne, seguito dalla serie Les Arts, dove ogni immagine femminile è resa con grazia notevole, dalla malinconica Poesia alla frenetica Danza.

Da qui Mucha procede in una continua esaltazione della bellezza affidata a figure femminili disinvolte e accattivanti, colte in pose studiate per esaltarne l’eleganza e la dinamicità, rese con un segno grafico marcato e serpentino, adornate da vesti morbide e splendi gioielli. I profili femminili hanno linee flessuose, ispirate a soggetti naturali: ninfee, piante palustri, rose e narcisi, pavoni, pesci fluttuanti, farfalle e libellule, diventano gli emblemi del nuovo immaginario figurativo. Rese con colori vivaci nei poster, nelle decorazione d’interni, nella pubblicità o nei design di gioielli. E non è un caso: il Liberty italiano, l’Art Nouveau francese e belga, lo Jugendstil tedesco e il Modern Style inglese sono lati della stessa gemma poliedrica.

Il nucleo principale della mostra è costituito da 120 opere tra affiches e pannelli decorativi di Alfons Mucha (1860‐1939), provenienti dalla Richard Fuxa Foundation. L’artista ceco è stato uno dei più significativi interpreti dell’Art Nouveau, promotore di un nuovo linguaggio comunicativo, di un'arte visiva innovativa e potente: le immagini femminili dei suoi manifesti erano tanto diffuse da diventare popolari, inconfondibili, nel clima sfavillante della Belle Époque. Nella prima sezione dedicata al teatro abbiamo l’occasione di rendere omaggio a Sarah Bernhardt, celebre attrice teatrale, diva e icona del suo tempo, immortalata in una serie straordinaria di manifesti teatrali: Gismonda (1894‐1895), La Dame aux Camélias (1896), uno dei maggiori successi della Bernhardt, Lorenzaccio (1896), tema androgino affidato alla Bernhardt, La Samaritaine (1897), Médeé (1897), culmine dell’intera produzione di manifesti dell’autore, La Tosca (1898) e Hamlet (1899), adattati da Mucha anche per le tournée americane dell’attrice.

Seguono figure femminili disinvolte, che raccontano una vita quotidiana festosa, nella grafica pubblicitaria: dalle scatole dei biscotti alle tavolette di cioccolato, dai profumi alle biciclette. Nell’immaginario dell’art nouveau, la donna assume un ruolo fondamentale, diventa il simbolo per eccellenza della Belle Epoque, capace di movimenti armoniosi ed eleganti, ornata da preziosi accessori che ne esaltano la femminilità. Sembra possedere una bacchetta magica atta a trasformare in grazia ogni cosa.
Per Mucha, la donna è spesso descritta come una creatura eterea, vestita con ampie tuniche e capelli morbidamente raccolti sulla nuca, inserita in prati fioriti. Ma è fortemente analizzata da tanti artisti simbolisti, anche da quanti la assimilano a sirene o incarnazioni del Peccato (Franz von Stuck), da creatura acquatica a incubi maligni, esibita in pose lascive, topos della perfida Salomè, protagonista del dramma teatrale composto da Oscar Wilde, corredato da xilografie di Aubrey Beardsley. Vedere per credere: accanto alla mostra di Mucha un'imperdibile mostra sul Simbolismo.

In Mucha si passa con garbo dalla donna‐angelo alla femme fatale. Diversa dalla figura ammaliante e misteriosa seduttrice per Gustav Klimt. Il fascino e la sensualità femminili vengono celebrati nelle affiches disegnate da Mucha per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900 , come per le sigarette Job, la donna è immersa nel piacere del fumare, i lunghi capelli sono trasformati in spire e il fumo sale come un sinuoso nastro di seta. Mucha dipana il tempo in notevoli calendari prima per la ditta Charles Lorilleux, dove i mesi sono eseguiti ancora nello stile neo-rinascimentale, ma che l’artista abbandonerà poco dopo in 'cambio' di stili ornamentali e immaginifici, come nel calendario per la ditta Vieillemard. Di grande successo Zodiaque. Verso la fine del secolo Mucha accentua l’aspetto spirituale delle sue donne, le pone su sfondi cosmici: L’année qui vient, Les Saisons, Les heures du jour, e Aurore et crépuscule, fino agli spazi stellari de Les Étoiles (1902).

Piacevole l’immaginario floreale, in particolare rose, ninfee, iris e gigli, sono ornamenti atti a esaltare la vitalità della bellezza femminile (da qui in poi ispireranno la produzione Liberty e Art Nouveau). Nell’ambito delle arti decorative, l’elemento floreale permetterà agli artisti di cimentarsi in nuove forme e nuovi decori, per le pareti, le vetrate, i mosaici. Nelle opere di Mucha, la figura femminile resta il perno intorno al quale ruota ogni tema anche quando la trasforma in simbolo del mondo naturale: nei manifesti Les Fleurs, i significati delle diverse piante interpellano diverse personalità femminili. La rosa e il garofano sono associati a donne passionali e seducenti, mentre l’iris e il giglio rimandano a fanciulle sognanti e purissime.

Nella moda fin de siècle, il lusso e l’eleganza si esprimono anche attraverso la preziosità dei materiali e l’originalità gioielli Nella serie delle Pierres précieuse, Mucha vivifica un legame intenso tra il colore delle gemme, e diverse, seducenti. bellezze femminili. Questa fantastica passeggiata, dalla Regina Vittoria a Sarah Bernhardt, emblema di eleganza raffinata e festosa, consente anche un contributo a giovani studiosi, giovani storici dell'arte, del Centro di ricerca Rossana Bossaglia, diretto da Valerio Terraroli e fondato nel 2015 presso l'Università di Verona, Dipartimento Culture e Civiltà, in ricordo della grande studiosa di Liberty, Déco e Novecento. Una celebrazione perfetta per la festa della donna.

Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau
Palazzo Reale, Piazza del Duomo, Milano, fino al 20 marzo 2016
Informazioni e prenotazioni:
tel +39 02 54915
www.ticket24ore.it/mucha
www.mostramucha.it
www.palazzorealemilano.it

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