Da Picasso a De Chirico, 100 capolavori splendono a Palazzo Martinengo
La recensione della mostra allestita fino al 10 giugno a Palazzo Martinengo, da Picasso a De Chirico a Morandi
Nel 2017 abbiamo lasciato Palazzo Martinengo immerso nel fascino delle opere neoclassiche e del ‘900 fino a Boldini, il 20 gennaio è stato aperto al pubblico un nuovo percorso, che riparte dall’800 e procede per tutto il secolo successivo. Vi sono opere appartenenti a collezionisti bresciani, che le offrono all’ammirazione pubblica, per consentire un breve excursus intorno alla cultura cittadina.
Federico Mazzucchelli, della casata di Ciliverghe, è dipinto con tenerezza da Luigi Basiletti mentre legge la lettera del padre inviatagli dal campo di battaglia. Basiletti, archeologo, ci rende partecipi dei suoi scavi al Capitolium, e delle sue scampagnate in Franciacorta: già serena distesa di vigneti. In fondo alla sala meravigliosi cammei e miniature imperiali, sono raccolti In una vetrina d’epoca.
Nella sala successiva, prevalgono opere di pregiato valore storico, dipinte da Inganni: significativo il ritratto in memoria di Marietta Caroli Rossa, in cui la nobildonna offre il testamento a favore dei poveri. Olio commissionato all’artista dal Comune di Brescia, in memoria della consistente donazione. Accanto diversi ritratti di famiglie nobili e dell’alta borghesia bresciana, ambientati, con cura di particolari, dall’artista, come in Ritratto di Amanzia al cavalletto. Inganni rende con sapienza i colori caldi delle cucine: ragazza che cucina lo spiedo davanti al focolare, giocatori di morra. Sa raccontare i contadini, un giovane spazzacamino, i popolani, con sincera empatia. Sempre invidiabile la Piazza della Loggia innevata, è resa in tutta la sua vivacità: ogni personaggio guarda, studia, osserva, gioca, lavora , tutti sono indaffarati, come sotto i portici della mercanzia o in piazze milanesi. La sala attigua è dedicata alle battaglie risorgimentali della Leonessa, dalla città di Brescia, a Solferino, a Madonna della scoperta, firmate Joli , ispirato da Fattori, che è in mostra con Garibaldi a Palermo.
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