Brescia: mostra "Immaginario Ceruti. Le stampe nel laboratorio del pittore"
Nonostante l’accertato utilizzo da parte di Giacomo Ceruti di incisioni come modello per i suoi dipinti, non è mai stato dato adeguato spazio a questo affascinante, quanto singolare, capitolo cerutiano. Definire il ruolo occupato dalle stampe nel laboratorio creativo del pittore dei “pitocchi”, come fa questa mostra, risulta invece determinante per comprendere fino a che punto si spinse, nella produzione di Ceruti, l’inscindibile rapporto tra pittura e realtà.
La mostra "Immaginario Ceruti. Le stampe nel laboratorio del pittore" intende aprire uno spiraglio sulla poco nota bottega di Giacomo Ceruti. L’esposizione illustra perciò come l’artista, in tutta la sua carriera, trasse suggestioni più o meno puntuali dall’infinito repertorio calcografico, dando seguito a una prassi ricorrente fra i pittori di genere, ma esercitandola sempre in maniera inedita ed esclusiva, persino rivoluzionaria se paragonata alla tradizione seicentesca o all’opera pittorica dei suoi contemporanei. Per capire le ragioni che spinsero un “pittore della realtà” come Ceruti ad attingere così di frequente a fonti figurative preesistenti, nella mostra saranno esposte incisioni da invenzioni di Tiziano Vecellio, Paolo Caliari detto il Veronese, Pietro Testa e Nicolaes Pietersz. Berchem, i cui d’après sono menzionati nell’inventario post mortem dei beni del pittore.
La mostra prenderà inoltre in esame i prestiti di Ceruti dalle incisioni di Jacques Callot e Johann Heinrich Ross, sfruttate dall’artista milanese come modello per gli edifici e le macchiette nelle scene di vita popolare. In chiusura, un focus particolare sarà riservato alle incisioni a tema religioso, mitologico e letterario, ovvero alle stampe di Boucher, Lancret e Piazzetta, impiegate da Ceruti nei cicli di committenza Calderara e Busseti.