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Brixia Contemporary: Mimmo Paladino e la sua Ouverture

La recensione della mostra "diffusa" che inaugura il percorso di Brixia Contemporary: l'esposizione è stata prorogata fino al settembre del 2018

Un’occasione imperdibile per ammirare opere contemporanee inserite negli ambienti più significativi della città, in grado di creare suggestioni immaginifiche. Primo anno del progetto pluriennale messo a punto da Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia BRIXIA CONTEMPORARY.

“.. ogni anno un artista di fama internazionale sia chiamato a svelare un nuovo punto di vista sullo spazio urbano del centro storico bresciano, grazie al dialogo tra le opere selezionate e create per l’occasione e i luoghi che le accoglieranno.. Un viaggio a ritroso da Brescia a Brixia, attraverso la mediazione e la sensibilità di un grande artista del presente ..” (Massimo Minini)

L’Ouverture è stata assegnata a Mimmo Paladino per la sua capacità di trasformare i simboli della cultura figurativa del Mediterraneo, (archetipi) in  emblemi del Novecento.

Il percorso “Paladino” si espande da Piazza della Vittoria, di piacentiniana memoria,verso Piazza della Loggia, con sei totem stilizzati: Sant’Elmo e lo Scriba, arroccata su una tettoia della geometrica Piazza; il gigantesco Zenith, la scultura equestre in bronzo e alluminio alta quasi 5 metri (dialoga, attraverso i cieli, col cavallo azzurro del Vittoriale, il grande Anello e la Stella sopra riflessi d’acqua.  Una imponente figura in marmo nero, realizzata appositamente per l’occasione, campeggia sul basamento che fu del contestato “Bigio” di Arturo Dazzi, che emerge se illuminato dal sole e si fa ombra bruna contro i palazzi.

Avanziamo verso l’area archeologica del Capitolium: Venti Testimoni in tufo accolgono i visitatori nel Pronao, sembrano esistere da secoli accanto alle colonne, quattro Corali evocativi risplendono nelle Sale del Tempio, opere a tecnica mista su foglia d'argento e una grande serigrafia e olio su tela Senza titolo. Nel Quarta Cella dello stesso Capitolium, la divinità è evocata da Ritiro, un colosso in bronzo dipinto. Stupiscono, con riflessi aurei, cinque enormi Specchi ustori in ottone, serigrafia e pittura  sulla platea del Teatro Romano.

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