Brescia Photo Festival: “I cinesi nel 1959” di Caio Garrubba
Un omaggio doveroso ad un indiscusso maestro del fotogiornalismo italiano ed internazionale, che non ha avuto ancora riscontri e riconoscimenti adeguati, nonostante le prestigiose collaborazioni con Life e Der Spiegel.
Tra i suoi reportage più famosi reportage quello sulla Polonia del 1957 e sull’Urss di Krusciov, fu il secondo fotografo, dopo Cartier-Bresson, ad entrare nella Cina di Mao nel 1959.
Nel pieno svolgimento di quella che veniva definita “la rivoluzione culturale”, come ebbe a scrivere il grande Goffredo Parise: “Caio Garrubba ha fatto delle fotografie sulla Cina che sono la Cina. La Cina ha alcuni caratteri fondamentali, biologici, innanzitutto, poi culturali, estetici, formali; poi sociali e religioso-politici. Infine, forse il più importante, uno individuale. Garrubba li ha semplicemente, didascalicamente, dolcissimamente colti tutti. Ognuna di queste fotografie in qualche modo, in primo, secondo o ultimo piano, li comprende: se uno appare in evidenza non manca mai l’altro e nemmeno gli altri, come se l’oggetto o persona o paesaggio in primo piano fossero circondati da un alone di presenze che non appaiono ma ci sono”.
La mostra, non ancora presentata né in Italia né all’estero è costituita per la maggior parte da fotografie inedite. L’importanza e l’esclusività del documento trattato (della Cina di quegli anni esistono solo foto di propaganda di regime) conferiscono alla mostra un profilo di interesse anche extranazionale ed un momento di approfondimento sulla realtà sociale cinese di quei tempi.