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Dario Fo sulle orme di Chagall: la grande arte torna a Santa Giulia

La mostra “Marc Chagall. Anni Russi“ - visitabile dal 20 novembre al 15 febbraio - propone 33 opere, 17 dipinti e 16 disegni più due taccuini ‘inediti’ di disegni e poesie. L’esposizione è arricchita del racconto per immagini della vita e dell’opere del pittore russo realizzato dal premio Nobel Dario Fo

 Un grande maestro e un sommo allievo che dialogano attraverso immagini oniriche e surreali. Si può sintetizzare così la mostra che aprirà i battenti il prossimo 20 novembre al Museo Santa Giulia.  Il primo incontro, seppur virtuale, tra Marc Chagall e Dario Fo avviene così a Brescia. 

Da una parte i capolavori del periodo russo del pittore lirico e surreale protagonista dell’arte del XX secolo, dall’altra l’eccezionale racconto delle opere e della vita di Chagall realizzato dal premio Nobel per la letteratura Dario Fo. Un dialogo e un incontro che non ha precedenti - seppur contemporanei, Chagall e Fo non si sono infatti mai conosciuti di persona - ed una modalità insolita di “fare mostra”, che supera il tradizionale rapporto tra l’opera d’arte e l’interpretazione critica dello studioso.

L’idea porta la firma di Fondazione Brescia Musei e del Comune di Brescia. La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo e la partecipazione di Giunti Arte Mostre e Musei.  L’esposizione è visitabile dal martedì al venerdì, dalle 9.30 alle 17.30;  fino alle 19 nei weekend.

Mostra "Marc Chagall. Anni Russi" © Bresciatoday.it

La mostra Marc Chagall - curata da Eugenia Petrova, direttrice del Museo di Stato Russo - propone 33 opere, 17 dipinti e 16 disegni realizzati tra il 1907 e il 1924 e segue il percorso del pittore dalla sua formazione, fino ai primi anni della sua maturità, prima della diaspora a Parigi. Per la prima volta sono esposti al pubblico anche due taccuini, conteneti disegni e poesie, recentemente ritrovati.  Ad essere indagato è il periodo in cui Chagall si trasferisce da Vitebsk, paese natale e protagonista delle prime opere, prima a San Pietroburgo, dove studia all’accademia russa di Belle Arti e poi a Parigi, città nella quale si trasferirà definitivamente con la mogli Bella dal 1924.  Proprio dal quartiere ebraico della remota cittadina di Vitebsk parte la storia personale e artistica di Chagall e l’esposizione. Tra i più importanti capolavori in mostra al Museo Santa Giulia fino al 15 febbraio c’è infatti Veduta dalla finestra a Vitebsk (1908), tela in cui l’artista russo racconta ciò che gli sta intorno: la sua misera città e il suo straordinario popolo. Il racconto prosegue con i ritratti dei suoi numerosi famigliari -  il padre di Chagal, venditore di aringhe, e la madre, commerciante di generi alimentari, avevano concepito 9 figli -  e della sua gente. Il ritratto della sorella quattordicenne è immortalato nella tela La sorella della artista Maryasinka del 1914. Anche l’amore con Bella Rosenfeld entra nell’immaginario onirico di Chagall e nella storia dell’arte con il dipinto “Gli amanti in blu” del 1914.

Proprio da quell’opera Dario Fo, che non è mancato al vernissage della mostra bresciana, ha voluto partire per spiegare il suo racconto per immagini visive e testuali della vita e dell’opera di Chagall: “La mia è una dimostrazione d’amore per questo pittore - ha spiegato  Dario Fo durante la conferenza stampa -.Ho scoperto la pittura di Chagall a Parigi quando, appena dopo la guerra, ci sono arrivato che avevo vent’anni. Anche Chagall ai primi del secolo, per la prima volta, arrivò nella capitale francese a quell’età: aveva vinto una borsa di studio che gli permetteva di vivere dignitosamente nella capitale dell’arte. Non esagero, devo ammettere che mi ero innamorato della pittura dei quell’artista russo e ho studiato in profondità il suo modo di stendere il colore, la leggerezza del suo disegno, senza dimenticare la forza drammatica che metteva in certe opere. Le mie non sono copie o riproduzioni, ma ho preso le immagini di allora che ho conservato nella mia memoria e le ho dipinte, trasposte un tempo dopo. Per esempio partendo da Gli amanti in blu ho realizzato due tele: Bella rincorsa nell’aria e Un colpo di vento e Bella raggiunge il cielo. Nell’opera di Chagall Bella vola vicino a lui, io ho preso quell’immagine splendida e l’ho realizzata nello stesso ambiente un tempo dopo: il vento porta via la ragazza e lui la insegue. Sono andato avanti a raccontare nella follia. Chiunque può imparare da Chagall lo sviluppo continuato, l’andare oltre. Il grande maestro è colui che ti fa andare oltre: oltre alla follia, alla disperazione.”

Il premio Nobel Dario Fo ha realizzato 20 dipinti, accompagnati da 15 bozzetti preparatori e da un racconto sulla vita e l’opera di Chagall. Uno straordinario omaggio che sarà celebrato con un’unica lezione spettacolo che si terrà il 16 gennaio al Teatro Grande.

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