Desenzano Film Festival: lo psichedelico "Acid Rain" premiato come Miglior Film
Tutti i premi dell'edizione 2020 del Desenzano Film Festival, causa pandemia solo online e on demand
Un viaggio psichedelico attraverso la cultura rave, una storia di musica, droga e morte: è “Acid Rain” di Tomek Popakul il miglior film della seconda edizione del Desenzano Film Festival, la mostra internazionale di cinema breve in scena quest'anno, causa pandemia, solo in versione online e on demand, per cinque giorni di proiezioni no stop dal 18 al 22 novembre.
In pochi giorni più di 2mila spettatori unici
Lontani ma vicini, è andata comunque bene, ben oltre le aspettative. In pochi giorni si contano più di 2mila spettatori unici – e solo dall'Italia: la piattaforma era infatti “geobloccata” dall'estero, per motivi di diritti d'autore – per un totale di oltre 10mila visite, dunque una media di 5 corti a testa. Rispetto alla prima edizione “live” del 2019, con pubblico in presenza, gli spettatori si sono moltiplicati per dieci, e anche gli orizzonti si sono allargati, trattando temi che vanno al di là della sola esperienza locale e di comunità.
“Ciò che ci ha regalato questa edizione – commenta il direttore artistico Matteo Delai – è stato un pubblico più ampia, con una selezione di cortometraggi che ha potuto sondare diverse tematiche e una partecipazione del pubblico che ha potuto esprimersi commentando i lavori. Complimenti ai registi in concorso per averci offerto le loro opere e riflessioni: i miei più sentiti ringraziamenti, con il desiderio di ritrovarvi tutti in sala alla prossima edizione”.
Desenzano Film Festival: tutti i premi
Questi tutti i film premiati al Desenzano Film Festival 2020.
- MIGLIOR FILM - “Acid Rain” di Tomek Popakul (Polonia)
- MIGLIOR CORTO LOMBARDO - “Happy Today” di Giulio Tonincelli (Salò)
- MIGLIOR FILM UNDER 25 - “A' la Mer Poussière” di Héloïse Ferlay (Francia)
- MIGLIOR VIDEO ART EXPERIMENTAL - “Synchronicity” di Michelle Brand (Gran Bretagna)
- MIGLIOR REGIA - “Aurore” di Mael le Mée (Francia)
- MIGLIOR FOTOGRAFIA Tom Enlzer in “Als Je Later Groot Bent” di Max Baggermann (Olanda)
- MIGLIOR MONTAGGIO - Melanie Akoka in “Yearlings” di Melanie Akoka (Francia)
- MIGLIORE INTERPRETAZIONE - Matilda Enchil in “Da Yie” di Anthony Nti (Belgio/Ghana)
- MIGLIOR SCENEGGIATURA - “Farewell Party” di Kill Kovesh (Israele)
- MIGLIOR SCENEGGIATURA INEDITA - “Safe” di Federico Maria Giansanti (Italia)