La Chiesa di San Giacomo a Rezzato: una guida artistica e iconografica
Sabato 28 febbraio alle ore 17.30 presso la sala consiliare del Comune di Rezzato sarà presentata la pubblicazione "La Chiesa di San Giacomo a Rezzato. Guida artistica e iconografica", primo libro edito su questo edificio religioso, annesso all'omonima cascina e collocato fra la campagna rezzatese e castenedolese. L'iniziativa si deve all'Associazione Culturale Carmagnola di Castenedolo col proprio presidente arch. Giuliano Filippini, che si è impegnata già da alcuni anni anche nella valorizzazione di questo esteso complesso architettonico, proprietà degli Spedali Civili di Brescia, con visite guidate e l'allestimento di un Museo della Civiltà Contadina nelle ex scuderie del complesso. L'Associazione ha appoggiato la proposta del proprio socio prof. Riccardo Bartoletti, docente di iconografia e storico dell'arte, di approfondire sotto il profilo iconografico-stilistico il ciclo pittorico interno tardo cinquecentesco attribuito all'artista Pietro Maria Bagnatore (Orzinuovi, 1548 ca.- Brescia, 1629) e bottega, aggiornando gli studi iniziati dal prof. Luciano Anelli alla fine degli anni '70.
Le attuali ricerche, suffragate dal reperimento di precise fonti agiografiche, hanno condotto a decifrare l'intero ciclo figurativo distinguendo tre filoni di storie: una dedicata all'apostolo San Giacomo Maggiore, l'altra a San Benedetto, infine, sulla volta dell'aula, trascritti su cartigli retti da angeli" moniti" per una condotta di vita in linea con la Regula dei monaci benedettini, a cui fu affidata la costruzione di questa chiesa per volontà di Papa Pasquale II, che ne pose la prima pietra nel 1102.
Seguono le schede critiche di alcuni dipinti tra cui la pala autografa dell'altare e un approfondimento sul ricco repertorio di 'grottesche', presente sulle lunette e sulla volta della chiesa, genere in cui il Bagnatore esibisce un raffinato gusto archeologizzante. L'identificazione di alcune inedite date hanno ulteriormente chiarito la scansione cronologica di questo cantiere pittorico iniziato verso il 1588/89 e concluso attorno al 1592 (se si esclude la pala d'altare, tradizionalmente datata al 1601). Bagnatore, artista completo (fu infatti, oltreché pittore, fine disegnatore, scultore, architetto e collezionista) 'potrebbe avere assunto in San Giacomo non solo la regia pittorica ma anche la più ampia direzione dell'intero cantiere coinvolgendo maestranze di stimata reputazione'.
La sua formazione in area emiliano romana e i contatti con l'erudita corte dei Gonzaga di Novellara ne fanno un artista 'fuori dal coro' che emerge sui pittori locali, prevalentemente legati ad una cultura lombardo-veneta. Tutto questo si condensa in una chiesa apparentemente modesta nelle forme e forse troppo superficialmente 'liquidabile' come oratorio di campagna, in realtà per lungo tempo punto di riferimento per le comunità di fedeli di queste plaghe e luogo di pellegrinaggio per i viandanti diretti verso Roma, nonché collocato in una zona strategica per gli equilibri politici fra potere vescovile e laico.
Purtroppo nell'ambito di questo studio si è potuto constatare l'inesorabile rovina degli affreschi; la pubblicazione è anche l'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di improrogabili interventi di restauro, iniziando dalle strutture primarie come il tetto e le coperture: si consideri 'l'assoluta unicità di questi affreschi, poiché a Brescia non sopravvivono altri complessi decorativi attribuibili al Bagnatore'.
Un doveroso ringraziamento per la disponibilità va alla direzione dell'AOD Spedali Civili di Brescia, proprietaria del complesso 'Cascina San Giacomo', e all'azienda agricola Scalvini Filippo attuale ditta affittuaria, nonché gratitudine per l'ospitalità offerta dal Comune di Rezzato nella persona dell'assessore Claudio Donneschi, attento alla valorizzazione del patrimonio culturale locale.
Riccardo Bartoletti
(Inscenalarte Comunicazione)
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