Brescia: Giovanna Brambilla presenta "Mettere al mondo il mondo"
«La danza della maternità, il corpo che cresce nell’attesa, la riflessione sulle parole che generano, la nascita come scandalo, contro pregiudizi e barriere, e poi la venuta al mondo come profezia, bilancio in attivo, vortice di emozioni, relazione intima ed esclusiva o progetto temerario» sono le pieghe della storia narrata da Giovanna Brambilla in Mettere al mondo il mondo (Vita e Pensiero, pp.128, €15.00, dal 2 dicembre in libreria).
Una storia senza tempo, che va letta come un’opera corale; una storia che si fa cammino fra le opere d’arte di luoghi e tempi differenti. Cosa collega infatti la preistorica Venere di Willendorf alla Madonna del parto di Piero della Francesca? E qual è la relazione tra 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick e il dipinto Le due madri di Segantini, ambientato in una stalla? E il sottile eppur prepotente legame tra la ferita della Vasca da bagno di Joseph Beuys e il cordone ombelicale ancora intatto della neonata di Oliviero Toscani? Il fil rouge è il tema della nascita, della generatività: una «storia che inizia prima della storia, e non può trovare una fine finché il mondo metterà al mondo il mondo».
L’espressione ‘Mettere al mondo il mondo’, che dà titolo a questo volume, è stata coniata da Alighiero Boetti. Se ‘mettere al mondo’ definisce la venuta di un bambino su questa terra, ‘mettere al mondo il mondo’ sottolinea come ogni nascita sia una possibilità data al mondo di reinventarsi un futuro migliore: desiderio che in questo momento è ancora più sentito, dopo l’esperienza della pandemia: aneliamo a ricominciare, a ricostruire. Così afferma Brambilla: «Mettere al mondo il mondo è un’azione che viene continuamente rinnovata nella storia, e quindi si pone al crocevia di questioni affettive, politiche, sociali, filosofiche. […] Queste pagine in emozionato equilibrio sul crinale dei significati proveranno a dipanare il filo tra corpo, nascita e mondo» in un viaggio tra opere d’arte.
Gli artisti e le artiste, per i quali ogni opera è sempre, in qualche modo, un parto, hanno affrontato il tema della nascita, della rinascita, con declinazioni diverse intrecciando labirinti di pensieri e idee che l’autrice rilegge per noi, narrandoli in una nuova storia, con la preziosa consapevolezza che «un bambino è nato fra noi» e che, finché questo accadrà, la speranza abiterà la terra. Il libro verrà presentato nello spazio C.AR.M.E il 22 febbraio 2022 alle ore 20.30, ingresso gratuito.