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È morto il maestro Franco Battiato: aveva compiuto da poco 76 anni

Malato da tempo, si era ritirato nel silenzio nella sua casa di Milo

Anche Brescia si unisce al dolore dell'Italia intera per la morte di Franco Battiato, il celebre cantautore etneo che ha scritto pagine memorabili per la musica italiana. Il "Maestro", malato da tempo, si era ritirato nel silenzio nella sua casa di Milo da qualche anno. Scompare proprio nel quarantennale del suo album più celebre: "La voce del padrone". A darne notizia e ad esprimere cordoglio per la morte di Battiato è stato, per primo, il direttore di "Civiltà Cattolica" Antonio Spadaro, che ha dedicato un tweet al cantautore. Lo rende noto anche la famiglia del cantautore. I funerali avverranno in forma privata.

L’ultimo concerto tenuto dall’artista risale al 17 settembre 2017, presso il Teatro Romano di Catania: le ultime quattro date del tour che avrebbero seguito lo show nella sua città vennero annullate per motivi di salute. Poco prima dell’ufficializzazione del ritiro definitivo, nell’agosto del 2019, venne pubblicato il suo ultimo album, “Torneremo ancora”. Nel Bresciano, invece, si ricorda l'esibizione del 2015 per il “Short Summer Tour”, ospitata al Vittoriale di Gardone Riviera per il festival Tener-A-Mente.

Nato il 23 marzo 1945 a Riposto, Battiato si è trasferito a Milano nella prima metà degli anni Sessanta per tentare la carriera da professionista nel mondo della musica. Dopo i primi lavori con Giorgio Gaber e Ombretta Colli, debutta da solista per la Bla-Bla di Pino Massara con gli album “Fetus” e “Pollution”.

Dopo gli album “Sulle corde di Aries” (1973), “Clic” (1974) e “Mademoiselle le gladiateur” (1975), comincia una lunga collaborazione con Giusto Pio, suo maestro di violino. Album come “L’era del cinghiale bianco” (1979), “Patriots” (1980), “La voce del padrone” (1981) e “L’arca di Noé” (1982) lo proiettano verso il grande successo.

Con “Genesi”, nel 1987 inaugura una doppia carriera di compositore serio. “Gilgamesh”, del 1992, è la sua seconda e più matura opera lirica. Nel 1995 Battiato comincia la collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro. I due realizzano insieme anche un primo album di canzoni, “L’ombrello e la macchina da cucire” (1995). Nel 1996 Franco Battiato cambia casa discografica. E' il periodo de “L’imboscata”, uscito il 22 ottobre 1996 in tutt'Italia. Segue, nel 1998, “Gommalacca”. Successivamente Battiato torna al pop nel 2001 con “Ferro battuto”, in cui spicca la partecipazione di Jim Kerr dei Simple Minds e la cover di “Hey Joe”.

Nel 2002 Battiato pubblica “Fleurs 3”, ideale seguito del disco del 1999, e chiusura di un trittico di cui manca volutamente la seconda puntata. Nel disco, sono compresi un inedito ("Come un sigillo", cantato insieme ad Alice) e reintepretazioni di brani di Lauzi, Conte, Ferré, Paoli e Adamo. La canzone di quest'ultimo, "Perduto amore" è anche quasi omonima al film che vede Battiato al debutto come regista, "Perduto amor".

Nel 2011 accompagna il concittadino Luca Madonia sul palco del Festival di Sanremo, duettando con lui su "L'alieno". Nel 2012 arriva “Apriti Sesamo”, mentre nel 2013 è la volta della collaborazione con Antony & The Johnson, da cui esce un disco “Del suo veloce volo”.  Segue, nel 2015, “Anthology - Le nostre anime”, raccolta che comprende tra le altre cose una nuova versione in inglese e con Mika di "Centro di gravità permanente". Nel il 2016 va un tour con l'amica e sodale Alice, con l'album dal vivo “Live in Roma”.

Fonte: Cataniatoday.it

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