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Ambra Angiolini, un luglio in cappotto sul set di Ti ricordi di me?

Cappottone verde per lei, parka imbottito per lui. Ambra Angiolini ed Edoardo Leo, sotto il sole cocente di fine luglio, sono impegnati nelle riprese del secondo film da regista di Rolando Ravello, che uscirà in primavera: "Volevamo raccontare una favola, ma anche un piccolo compendio di umanità"

"Che invidia vedervi in abiti leggeri...". Ambra Angiolini, in gonnellone lungo pesante e maglioncino di filo in stile un po' retro, si è appena sfilata il cappotto di lana dopo aver finito di girare a Roma, sotto il sole cocente di fine luglio, una delle prime scene di Ti ricordi di me? il nuovo film di Rolando Ravello, alla sua seconda prova da regista dopo Tutti contro tutti. Insieme a lei sul set c'è Edoardo Leo, con il quale negli ultimi due anni Ambra ha girato con successo i teatri italiani proprio con la pièce firmata da Massimiliano Bruno da cui è stato tratto il film, prodotto da Lotus Production con Rai Cinema, con la distribuzione di 01.

"Fin dall'inizio, io ed Edoardo ci siamo detti che questa era una storia che poteva diventare un film - racconta Ambra, che interpreta Bea -, e ora ci siamo riusciti. Il passaggio dal palcoscenico al set, però, non è stato così indolore. Abbiamo dovuto fare i conti con personaggi e situazioni reali e con Ravello che ci ha chiesto di "ripulirci" da vizi e comodità che ormai avevamo fatto nostri. C'è una Bea teatrale e una Bea cinematografica, una donna che ha fatto tilt e che usa le fobie come cuscinetti di salvataggio per vivere nel mondo reale".

Edoardo Leo veste, invece, i panni di Roby, uno scrittore di improbabili storie per bambini dai titoli buffi e inquietanti come Il piccolo Kamikaze, Il barbone assiderato, Le mille e una notte a Rebibbia, che stentano a trovare un editore, ma che servono a tramutare in favole i suoi disagi. E' un cleptomane e per questo va in terapia, come Bea, alle prese con una rara forma di narcolessia e con la perdita di memoria in seguito a grandi choc emotivi. Roby se ne innamora a prima vista e inizia un corteggiamento tenero, buffo, ostinato.

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Nonostante le loro diversità e i loro disturbi, tra loro nasce l'amore. Ma l'imprevisto è dietro l'angolo e il giorno in cui deciderà di uscire senza il libro in cui annota piccoli e grandi avvenimenti quotidiana, Bea perderà ancora la memoria, costringendo Roby a cercarla ovunque. Personaggi naif, a metà tra favola e pazzia.

"Sono personaggi difficili da interpretare - ammette Leo, che ha partecipato alla sceneggiatura insieme allo stesso Ravello, a Paolo Genovese e ad Edoardo Falcone e che ha appena finito di scrivere il suo nuovo film da regista oltre ad aver recitato in due opere prime, una delle quali di Claudio Amendola, all'esordio dietro la macchina da presa con La mossa del pinguino - e io e Ambra c'eravamo troppo dentro. Per portarlo al cinema ci voleva un occhio esterno, un modo diverso di raccontare".

"Quello che volevamo era un viaggio nei sentimenti e nelle emozioni che scaldano il cuore, senza rinunciare a strappare un sorriso o una risata - spiega Ravello, di nuovo alle prese con un testo teatrale dopo Tutti contro tutti, assicurando che si tratta solo di una coincidenza -.

Una favola dichiarata fin dall'inizio con l'incipit che recita "C'erano una volta un principe e una principessa..." e con un lavoro su fotografia, scenografia e costumi, tutti strettamente correlati tra loro. Ambra è una sorta di Cenerentola. Ma il film è anche un piccolo compendio sull'umanità e un viaggio nel tempo e nella memoria". Nel cast del film, le cui riprese andranno avanti per 7 settimane, anche Paolo Calabresi, Ennio Fantastichini, Susy Laude, Pia Engleberth.

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