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Economia

Superbonus: le nuove restrizioni rischiano di frenare la ripresa delle imprese edilizie

Calo del fatturato del 40%. Lo rivela un'indagine condotta dalla Confederazione Nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa

Il blocco della cessione dei crediti per i bonus dell’edilizia avrà un impatto molto pesante sull’intera filiera. Le imprese del settore costruzioni stimano una caduta del fatturato che sfiora il 40% per l’anno in corso, i serramenti prevedono una contrazione del 32,4% mentre le imprese di impiantistica del 30%. È un quadro a tinte fosche quello che emerge dall’indagine promossa da Cna attraverso circa 2mila imprese che rappresentano un campione significativo della filiera delle costruzioni che conta oltre 500mila imprese e quasi 1,5 milioni di addetti. Solo a Brescia il 25% delle imprese associate a Cna appartiene alla filiera edile e il sistema casa in Lombardia vede 134 mila imprese attive, di cui 100mila artigiane.  

Riduzione dei ricavi e dell'organico

Le forti limitazioni alla cessione dei crediti introdotte dal decreto Sostegni ter rischiano pertanto di vanificare la robusta ripresa del comparto registrata l’anno scorso. Quasi l’80% delle imprese intervistate prevede una riduzione dei ricavi per effetto del raffreddamento della domanda, dal 70% nel comparto delle costruzioni all’81,8% dei serramenti. Nelle costruzioni il 12% indica che ridurrà l’organico. L’effetto volano del Superbonus 110% e degli altri incentivi minori è stata la possibilità dello sconto in fattura e successiva cessione del credito a terzi. Il sostanziale blocco della cessione dei crediti rende di fatto impraticabile lo sconto in fattura per il 42,5% del campione. Il 18% indica che applicherà lo sconto in fattura nei limiti della propria capienza fiscale. 

Dopo l’entrata in vigore del decreto Sostegni ter, il 50% del campione rileva la totale indisponibilità di soggetti terzi ad acquisire i crediti derivanti dallo sconto in fattura, e il 13% delle imprese ha ricevuto la richiesta di rinegoziazione delle condizioni.  

Ricordiamo che i canali più utilizzati per la cessione dei crediti sono gli istituti di credito (55,6% nelle costruzioni, 23% serramenti e 20% impianti), seguiti da Poste con oltre il 30%. L’anno scorso il fatturato realizzato dalle imprese con la formula dello sconto in fattura è stato molto rilevante, oltre il 50% per l’edilizia, 40,2% per imprese installazione impianti e 42,3% per le imprese dei serramenti. Tre imprese su quattro hanno offerto lo sconto in fattura ai clienti. 

Investimenti paralizzati

“Siamo molto preoccupati - sottolinea la Presidente di Cna Brescia, Eleonora Rigotti - per questa decisione sui Bonus Fiscali in edilizia. Chiediamo che vengano superate le forti restrizioni alla cessione dei crediti connessi ai bonus che stanno paralizzando gli investimenti, fermando i cantieri e provocando danni alle imprese che hanno praticato lo sconto in fattura. Occorre intervenire con urgenza per non fermare la riqualificazione del patrimonio immobiliare in linea con gli obiettivi di transizione energetica dell’UE e spegnere il motore della filiera delle costruzioni. Le imprese sane - sottolinea la Presidente di Cna - non temono criteri più rigidi per le asseverazioni. Bisogna intensificare i controlli, ricorrendo alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate oppure imporre alle banche una serie di strumenti di valutazione, filtro e controllo. C’è un problema di efficienza e razionalizzazione della pubblica amministrazione, che non può e non deve essere scaricato su chi svolge il proprio lavoro nel rispetto delle regole”.

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