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Economia

Richiedei: lavoratori in presidio davanti all'Asl di Brescia

"La Regione ha intenzione di aiutarci ad uscire dalla crisi?"

I consiglieri regionali e la direzione dell’Asl di Brescia capiscono il dramma che stanno vivendo i lavoratori? E’ la domanda che ha accompagnato mercoledì mattina, 31 luglio, il presidio dei dipendenti della Fondazione Richiedei davanti alla sede della Direzione generale dell’Asl cittadina di viale Duca degli Abruzzi

Fondazione Richiedei:
per 430 dipendenti la situazione precipita

Sono ormai sconfortanti le domande che si scambiano da mesi i dipendenti dell’ospedale di Gussago e del presidio di Palazzolo, le strutture socio sanitaria della Fondazione Richiedei sull’orlo del collasso economico non più per i bilanci dissestati ma per la mancanza di coperture da parte della Regione.

La Regione ha intenzione di aiutare il Richiedei ad uscire dalla crisi? – chiedono ancora dipendenti e sindacati della funzione pubblica – Interessa a qualcuno in Regione Lombardia del futuro occupazionale di 400 lavoratori e della qualità dei servizi del Richiedei?

CON LA REGIONE INCONTRI SENZA RISULTATI - Nell’incontro avuto in data 26 luglio con la Direzione della fondazione Richiedei scrivono i sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil nel comunicato in cui annunciano il presidio – "abbiamo avuto notizia di come il sospirato incontro con gli assessorati alla Sanità e alla Famiglia della Regione Lombardia (promesso entro 20 giorni dalla data del 2 maggio nella famosa riunione in Prefettura) non abbia sortito gli effetti auspicati di risposta alle richieste avanzate dalla Fondazione, consistenti nel riconoscimento dell’attività svolta a favore dell’utenza".

NESSUN AUMENTO DEL BUDGET - In particolare la Direzione del Richiedei riferisce che l’assessorato alla Sanità non intende aumentare il budget relativo all’Alcoologia di Palazzolo, 15 posti letto fortemente voluti dall’attuale Direzione dell’Asl in quanto unici in tutta la provincia di Brescia. Una soluzione sanitaria di grande importanza anche dal punto di vista sociale per il nostro territorio che ha portato però ad un deficit economico per la Fondazione di circa 300 mila euro annui in carenza di una giusta remunerazione, come riconosciuto per altre strutture sanitarie della Lombardia.

POSTI LETTO NON ADEGUATAMENTE REMUNERATI - Alle note difficoltà economiche, si deve aggiungere come oggi il Richiedei abbia nelle sue strutture posti letto con caratteristiche di assistenza specialistica riabilitativa certificata dai ricoveri ma con un riconoscimento economico al ribasso da parte della Regione che li equipara a semplice “riabilitazione”. Tutto questo comporta un ulteriore mancato riconoscimento di un notevole introito economico, circa 450 mila euro annui.

SENZA ASCOLTO - I sindacati regionali e provinciali da tempo stanno chiedendo dopo gli impegni presi dalla Regione al tavolo prefettizio del 2 maggio 2013, una riunione urgente alla Regione per affrontare la grave crisi del Richiedei, ma al momento attuale non hanno ricevuto alcuna risposta. Sono stati attivati tutti i canali possibili, anche quelli politici, ma i risultati dimostrano purtroppo che un conto sono le buone intenzioni e un conto sono i fatti concreti.

AL FIANCO DEI LAVORATORI - Vista l’attuale situazione e avendo sempre confidato nella capacità delle istituzioni di affrontare la crisi e salvare il Richiedei – si legge ancora nel comunicato Cgil Cisl Uil Funzione Pubblica – il sindacato non resterà passivamente ad aspettare il fatidico 30 settembre, ultimo mese indicato dal Consiglio di amministrazione della Fondazione Richiedei come disponibilità economica per erogare gli stipendi: "Noi rappresentiamo le 400 famiglie lasciate senza risposte in questa crisi economica che aggraverebbe l’economia di tutto il territorio di Gussago e Palazzolo. Continueremo a fianco di chi sta subendo le scelte sbagliate di altri! Attiveremo gli strumenti democratici e pacifici di mobilitazione sindacale a partire dalla richiesta di nuovo ritorno in Prefettura (dimostratasi sempre disponibile a seguire la vicenda); rinnoveremo i solleciti di richiesta incontro alla Regione e alla Asl di Brescia".

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