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Economia

Conto alla rovescia: dal 1° gennaio 2022 arriva la stretta sui contanti

Tra meno di due mesi la soglia all'utilizzo del contante potrebbe scendere da 2mila a mille euro. Fratelli d'Italia chiede la proroga al 2023. E' ancora tutto da vedere.

Dal 1° gennaio 2022, il tetto massimo all’utilizzo del contante sarà (salvo modifiche dell'ultima ora) di mille euro contro i 2mila attualmente in vigore. La strategia era stata messa in atto dal governo PD-M5S ai tempi dell’esecutivo Mario Monti. Questa misura avrà una durata di 10 anni e sarà necessaria per dragare le risorse al mondo dell’evasione e bloccare lo spread. La diminuzione del tetto massimo nei pagamenti in contanti permetterà di avere una maggiore regolarità e anche maggiori introiti nelle casse dello Stato.

Tetto uso contanti: il limite per il 2022

La modifica era già prevista da tempo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge numero 157 del 2019. Recentemente, è stata confermata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Quindi, è stato ufficializzato che per i contanti cambia la soglia dei pagamenti portandola da 1.999,99 euro a 999,99. La precisione è importante perché può costare una sanzione: pagare 999,99 euro in contanti dal primo giorno del 2022 è lecito, pagare 1.000 euro, cioè un centesimo in più, no.

La nuova soglia dei contanti a 999,99 euro viene applicata per qualsiasi tipo di pagamento, cioè di passaggio di denaro tra persone fisiche o giuridiche. Questo significa che non solo l’acquisto di un bene o la prestazione di un professionista ma anche una donazione o un prestito a un figlio per una cifra di almeno 1.000 euro dovrà essere giustificato ed effettuato con un tipo di pagamento tracciabile, come un bonifico. Tuttavia, nulla cambia per quanto riguarda prelievi e versamenti in banca, poiché non si tratta di trasferimenti di denaro tra due soggetti diversi ma di movimenti che interessano una sola persona. Per capirci, sarà perfettamente lecito andare in banca a ritirare 1.500 euro. Quello che non verrà consentito è di utilizzarli tutti insieme per fare un solo pagamento. Potranno essere tenuti in casa per essere spesi un po’ alla volta entro la soglia stabilita.

Lo stesso vale per i versamenti. Poniamo il caso di chi ha ricevuto in contanti per la propria attività 500 euro, poi 400 euro e poi ancora 600 euro. In totale, 1.500 euro che possono essere versati insieme sul proprio conto corrente. Non viola le regole sull’uso dei contanti nemmeno fare 'un po’ e un po’', cioè fare un pagamento di almeno 1.000 euro utilizzando sia il cash sia uno strumento tracciabile. Ad esempio, per pagare un servizio che costa 1.800 euro è permesso consegnare al professionista 900 euro in contanti e 900 euro con un assegno, con la carta di credito o con un bonifico. L’importante è che la somma in contanti resti sempre al di sotto del limite di 999,99 euro.

Cosa pensano maggioranza e opposizione

In passato durante il governo Renzi il limite massimo era stato riportato a 3mila per rilanciare i consumi e poi sceso nuovamente due estati fa a 2mila. 

Nelle prossime settimane non dovrebbero esserci sorprese. Al Mef - scrive oggi Repubblica - nessuno sembra intenzionato a riprendere in mano il dossier per modificarlo. Nella maggioranza non c'è uniformità di vedute. Ha dubbi Luigi Marattin (Iv), che però non prefigura barricate: "Non c’è evidenza di legame tra limite del contante e contrasto all’evasione. Vedremo, ma non credo sia la priorità".

Giulio Centemero (Lega) spiega: "Da sempre siamo contrari a limitare l’uso dei titoli al portatore. È un tema sul tavolo del nostro dipartimento economico, non abbiamo definito iniziative ma non lo escludo".

Dal mondo dem Gian Mario Fragomeli (Pd) reclama: "Vedremo in Senato che succede". Nel frattempo il gruppo di Fratelli d'Italia con un emendamento al decreto fiscale domanda di far slittare la soglia a 1.000 euro al 2023. E' ancora tutto da vedere.

Fonte: Today

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