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Economia

Materie prime alle stelle: "Non si può continuare, stop ai cantieri nel Bresciano"

L'allarme dei costruttori: troppi rincari, stop ai cantieri

Cantieri a rischio anche nel Bresciano, non solo privati ma anche opere pubbliche: questo a causa dei clamorosi rincari dei costi delle materie prime nelle ultime settimane, in primis in conseguenza dell'aumento della domanda e poi, non meno importante, per l'inesorabile incedere della guerra in Ucraina. A mali estremi, estremi rimedi: laddove non sia possibile una nuova contrattazione sulle cifre degli appalti, le imprese edili potrebbero rinunciarvi e rescindere gli accordi. E quindi fermare tutto.

L'allarme lanciato dai costruttori

E' il contenuto della lettera inviata da Ance Brescia, il Collegio dei costruttori edili: il rincaro dei materiali è la punta di un iceberg gigantesco, le cui basi poggiano anche sulla difficoltà di reperire gli stessi materiali, oltre che al rincaro di energia, gas e carburanti. “Anche il settore delle costruzioni, nelle ultime settimane – scrive Ance – è stato investito da un ulteriore, repentino e incontrollabile aumento dei prezzi di diverse materie prime e fonti di energia, aggravato dal conflitto russo-ucraino”.

“I principali centri di trasformazione siderurgici, impianti per la produzione di laterizi, conglomerati bituminosi, conglomerati cementizi, isolanti, materie plastiche, prodotti ceramici – continua Ance – e in generale di tutti i materiali utilizzabili in edilizia hanno sospeso o stanno decidendo di sospendere l'attività. Tale situazione contingente costringe gli operatori a cercare immediate soluzioni a fronte della difficoltà a gestire i cantieri in corso e garantire il regolare svolgimento delle commesse”.

"Immediata sospensione dei cantieri"

Anche per questo il Collegio suggerisce agli associati e alle imprese di “chiedere l'immediata sospensione delle opere in corso di esecuzione, accompagnata dalla contestuale richiesta di aprire urgentemente un tavolo di confronto con l'amministrazione di riferimento (si parla di opere pubbliche, ndr) per trovare soluzioni negoziali straordinarie, che possano soddisfare gli interessi di ambo le parti […] In mancanza di tali accordi, dispiace dirlo, suggeriamo alle imprese di procedere con la risoluzione contrattuale per causa di forza maggiore ed eccessiva onerosità sopravvenuta”.

Stessa cosa per i cantieri privati, per cui Ance Brescia suggerisce alle imprese, “in mancanza di clausole di revisione prezzi o di adeguati meccanismi di revisione prezzi, di avanzare la richiesta di risoluzione del contratto, invitando la committenza ad offrire di modificare equamente le condizioni contrattuali, e di procedere a una rinegoziazione del contratto individuando soluzioni riequilibrative”. Il Collegio sottolinea di essere “ben consapevole della gravità delle conseguenze, ma queste sono al momento le uniche soluzioni possibili”: questo in quanto “nessuna imprese, grande, media o piccola, è in grado di reggere un impatto così devastante”. 

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