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Economia

L’edilizia lombarda (in crisi): fattura 22,7 miliardi di euro

Dal 2006 ad oggi una contrazione del 44%, il 2009 l'apice della crisi. Nel 2010 qualche segnale di ripresa ma investimenti in calo sia nel settore residenziale che in quello terziario e produttivo. A Brescia +6,8% di compravendite di case

La crisi non è finita, ma il peggio di certo è passato: si chiude così l’edizione 2011 della fiera milanese Eire (Expo Italia Real Estate), con la consueta presentazione del rapporto annuale sui costruttori presentato dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) della Lombardia e dal Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorio (Cresme). L’edilizia lombarda supera la crisi con lievi segnali di miglioramento ma lo studio conferma la tendenza negativa degli investimenti di settore, sia nel residenziale (-4,4%), sia nel terziario e produttivo (-11,5%).

Note positive solo dal settore casa, con le compravendite nei capoluoghi di Provincia che crescono del 4,7% (nei Comuni invece ancora in calo, -0,6%), con picchi clamorosi in città come Mantova (+41%) e Sondrio (+29%). Brescia supera Milano dello 0,1%, attestandosi a quota +6,8%, ma il capoluogo lombardo da solo rappresenta oltre il 60% delle transazioni regionali. Primi segnali di ripresa dopo il terribile 2009, considerato da analisti e costruttori come l’anno peggiore, l’apice della crisi che dal 2006 ha colpito anche un florido settore come quello edile.

Il fatturato complessivo per il 2010 è stato pari a 22,7 miliardi di euro, in calo del 5,9%, con buona parte di essi (18,2 miliardi) provenienti dal settore residenziale. Dal 2006 al 2010 l’edilizia ha fatto registrare una contrazione del 44%: se si rapportano i fatturati la perdita effettiva è di quasi 17,5 miliardi. Luigi Colombo, presidente dell’Ance Lombardia, analizza la situazione: “L’ultimo triennio sarà probabilmente ricordato come una delle congiunture più critiche della storia del settore. L’edilizia lombarda sta provando a uscire dalla crisi, ma occorrono misure immediate per invertire la tendenza nel minor tempo possibile”.

L’unico valore che non accenna a fermarsi è quello relativo alla media delle variazioni dei valori dei fabbricati residenziali. Dal 2001 al 2010 è cresciuto del 39,89%; dal 2009 al 2010, dopo un anno di stagnazione, è salito ancora dell’1,2%.

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