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Economia

Accordo tra Intesa Sanpaolo e Consorzio Franciacorta. E la banca lancia la Direzione Agribusiness

Le imprese vitivinicole consorziate potranno usufruire di un supporto concreto nei processi di innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione. Intesa Sanpaolo, inoltre, lancia la Direzione Agribusiness per un sistema chiave da 64,8 miliardi di euro

È stato siglato a Erbusco (Brescia) l’accordo di collaborazione tra Intesa Sanpaolo e il Consorzio Franciacorta volto a rafforzare l’accesso al credito per le aziende della filiera vitivinicola in modo da far fronte anche al periodo di straordinaria complessità.

Sarà così consentito alle imprese vitivinicole consorziate di usufruire di un supporto concreto nei processi di innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione, export, crescita, gestione e valorizzazione dei magazzini attraverso specifici strumenti e risorse finanziarie. L’accordo consentirà l’accesso a un’offerta di Intesa Sanpaolo dedicata tramite linee di credito e finanziamenti a breve, medio e lungo termine con l’eventuale supporto di prodotti di finanza agevolata.

In particolare, l’accordo prevede l’accesso delle aziende associate al “pegno rotativo”, la soluzione finanziaria di Intesa Sanpaolo per sostenere il settore vitivinicolo e che trae impulso dal Decreto “Cura Italia”. Il pegno rotativo consente di effettuare una valutazione puntuale delle scorte di vino da affinamento e di convertirle in garanzie utili per ottenere nuove linee di credito. Le aziende possono così smobilizzare il prezioso patrimonio custodito in cantina, che diventerà commercializzabile solo a distanza di anni. Saranno utilizzati anche specifici plafond, che potranno essere messi a disposizione per finanziare investimenti con impatto positivo sulla sostenibilità, attivando anche l’accesso al prodotto Agricoltura Impresa di Intesa Sanpaolo, finalizzato all’invecchiamento del vino, miglioramento aziendale per acquisto, costruzione e ristrutturazione di cantine, acquisto terreni e vigneti, immobili rurali e aziende, oltre che per investimenti strumentali in macchinari e attrezzature.

L’accesso al credito da parte delle imprese vitivinicole può essere agevolato attraverso il ricorso alla consolidata operatività della garanzia diretta di ISMEA e l’estensione della garanzia del Medio Credito Centrale offerta dal Decreto Liquidità al mondo agricolo. L’accordo si propone inoltre di supportare il Consorzio ed i consorziati nella ripresa del business attraverso la possibilità di organizzare seminari, workshop e tavoli di lavoro su temi come le coperture assicurative, welfare, leasing, noleggio e sistemi di pagamento attivando anche la consulenza delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo. Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Franciacorta dichiara: “Siamo molto soddisfatti perché abbiamo siglato un accordo che potrà essere uno strumento di crescita per i nostri associati. Grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo con l’introduzione del pegno rotativo le cantine che hanno in giacenza prodotti di lungo affinamento, come è il Franciacorta, potranno finanziare il magazzino a condizioni favorevoli. Confido possa essere un servizio di comune interesse per tutti in un periodo così difficile”. Tito Nocentini Direttore Regionale Lombardia Intesa Sanpaolo: “L’impegno per il mondo dell’agricoltura è nel nostro dna e ha motivato anche la scelta di istituire una Direzione Agribusiness che punta a cogliere le enormi potenzialità di uno dei settori produttivi più importanti del Paese. L’accordo di collaborazione con il Consorzio Franciacorta va proprio in questa direzione di sostegno a uno dei settori agricoli strategici e fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo. Abbiamo costruito soluzioni su misura per le specifiche esigenze dei consorziati rivolti alla crescita, innovazione, export e gestione del magazzino. Il vino che si affina in cantina diventa un attivo nel bilancio dell’azienda: un’idea semplice, ma che richiede una Banca che voglia assumersi il rischio, un partner affidabile come il Consorzio e il coraggio dei nostri produttori che comprendono come l’unica via praticabile sia continuare ad investire in digitalizzazione, nuovi strumenti di lavoro, formazione e comunicazione”.

Nasce la direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo

E proprio anche seguendo lo sviluppo del settore vitivinicolo, nasce la nuova Direzione Agribusiness, il centro di eccellenza del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicato all’agricoltura, che punta a cogliere le enormi potenzialità di uno dei settori produttivi più importanti del Paese e, al contempo, a valorizzare ulteriormente il legame con i territori e le risorse provenienti dall’integrazione con UBI Banca.

La Direzione - che rientra nella nuova configurazione della Divisione Banca dei Territori - avrà sede a Pavia e potrà contare su 85 filiali sul territorio nazionale e circa 1.000 specialisti a servizio di circa 80 mila clienti. Il network di Agribusiness si concentrerà in particolare nelle aree a maggior vocazione agricola del Paese al fine di valorizzarne le peculiarità e le eccellenze e si rivolgerà alle imprese che operano nell’agricoltura, allevamento, silvicoltura e utilizzo delle aree forestali, pesca, acquacoltura e agriturismi, oltre alle aziende attive nella trasformazione e distribuzione della produzione agricola. Alla guida della Direzione è stato nominato Renzo Simonato, manager di lunga esperienza sviluppata all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo, dove ha ricoperto incarichi di responsabilità in diversi ambiti, tra cui la Direzione Regionale Veneto, Friuli Venezia- Giulia e Trentino Alto-Adige, da cui proviene.

L’impegno di Intesa Sanpaolo a supporto del mondo agricolo e agroalimentare è radicato nel Gruppo e nelle banche via via confluite che ne hanno ampliato la conoscenza e l’esperienza, anche grazie a importanti accordi di settore a livello nazionale e locale, mettendo a disposizione le risorse necessarie per sostenere un comparto fondamentale per l’economia reale del Paese. In particolare, il centro di Pavia si propone come interlocutore principale e qualificato per accompagnarne gli operatori in tutte le fasi dello sviluppo, nonché sostenere investimenti finalizzati a promuovere nuovi progetti imprenditoriali, con una particolare attenzione ai criteri della sostenibilità e della circular economy.

Da una ricerca della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo emerge che nel 2019 il sistema agroalimentare italiano ha generato un valore aggiunto di 64,8 miliardi di euro e ha occupato oltre 1,4 milioni di persone, con un peso sull’economia rispettivamente del 4% e del 5,5%. L’agroalimentare vede l’Italia al terzo posto per valore aggiunto tra i grandi paesi europei. In particolare, nell’agrifood italiano lavora il 9,2% dei lavoratori europei del settore, distribuiti per circa due terzi nel primario e per circa un terzo nella trasformazione. L’agroalimentare è senz’altro un comparto strategico per l’Italia, in grado di crescere anche nei periodi di crisi, grazie alle stesse caratteristiche strutturali che ne hanno determinato il successo sui mercati mondiali. Il settore italiano è, infatti, sostenuto da produzioni di maggiore qualità (l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti a Denominazione di Origine Protetta e Indicazione Geografica Protetta), che esprimono un elevato valore aggiunto e spingono l’Italia ai vertici nel ranking internazionale delle quote di mercato nella fascia “top di gamma”.

“La nuova Direzione vuole essere un modello di eccellenza a servizio dell’agricoltura, che raggrupperà al proprio interno le molte competenze del Gruppo, diventando un punto di riferimento qualificato a livello nazionale - ha dichiarato Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo -. Agribusiness è anche un segnale di vicinanza al territorio e alle sue eccellenze locali, con cui daremo vita a una nuova realtà in grado di rappresentare un motore per la ripresa e la crescita del Paese”.

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