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Economia Desenzano del Garda

Crisi nera per il grande magazzino: stipendi non pagati, dipendenti in sciopero

Sarebbero 40 i dipendenti a rischio

"Malgrado le esplicite e ripetute richieste di interlocuzione e chiarimento, presentate dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali, nel silenzio assoluto l'azienda persevera nella propria condotta, non tenendo in considerazione le ragioni profonde che hanno determinato l'alta adesione allo sciopero indetto per il 4 ottobre. Visto e considerato che nulla è cambiato, e si continua a disapplicare le norme di legge e contratto, nonché quanto previsto dagli accordi di solidarietà in tema di organizzazione del lavoro, proclamiamo un'altra giornata di sciopero".

La situazione di Grancasa

Così la nota della Filcams Cgil di Brescia che annuncia la seconda giornata consecutiva di sciopero per i lavoratori dello store Grancasa di Desenzano, negozio che fa riferimento alla società Il Mercatone di Desenzano srl (gruppo Grancasa) e che a sua volta controlla il negozio Grancasa di Mantova: in tutto sono circa 40 i dipendenti, di cui 30 sul Garda e una decina nel Mantovano.

Lo stato di agitazione, ricordiamo, è stato proclamato ancora ai primi di agosto e riguarda tutti gli store Grancasa della Lombardia (la crisi del marchio è nazionale). I punti vendita di Desenzano e Mantova sono però i più "attenzionati", in quanto non sarebbero stati inseriti nel piano di rilancio dell'azienda. Il ritardo nel pagamento degli stipendi aveva fatto scattare una prima giornata di sciopero, il 20 agosto scorso. A cui ora fanno seguito le due giornate di ottobre.

Le motivazioni dello sciopero

La mobilitazione d'autunno, fa sapere ancora la Cgil, è conseguenza del "trattamento" che starebbero subendo i dipendenti: "I lavoratori - si legge in una nota di Luca Di Natale, Filcams Cgil - sono stanchi di essere usati da questa azienda per colmare le sue lacune organizzative a la mancanza di prospettiva strategica". Ai problemi degli ultimi mesi - i dipendenti di Desenzano e Mantova, ricordiamo, hanno un contratto di solidarietà in scadenza a febbraio - si aggiungono nuove criticità.

"Nelle scorse settimane - continua Di Natale - l'azienda ha avviato un'opera straordinaria di riduzione degli spazi di vendita nel negozio di Desenzano, da 20mila a circa 3mila mq, senza consultazione delle rappresentanze sindacali: per lo svolgimento dei lavori non è stata convocata alcuna impresa specializzata, ma sono stati incaricati gli stessi lavoratori presenti in negozio. Si aggravano quindi le negligenze in tema di salute e sicurezza".

Non solo: "Lunedì sera, verso l'ora di cena, è arrivata una telefonata ai lavoratori per una trasferta temporanea al punto vendita di Mantova, senza preavviso e senza il rispetto della normativa contrattuale, senza alcuna comunicazione formale. Sugli effetti dello stravolgimento degli orari e delle condizioni di lavoro ancora una volta l'azienda sfugge qualunque forma di confronto". E sciopero sarà. 

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