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Economia

Decreto Sostegni, addio codici Ateco: a chi spetta e chi può fare domanda

Cambia il criterio di calcolo e assegnazione dei contributi rivolti a imprese e professionisti che nel 2020 hanno registrato un calo del fatturato almeno del 30% rispetto ai dodici mesi precedenti

Ristori in base al fatturato, senza fare più riferimento ai codici Ateco. Questa una delle principali novità del decreto Sostegni, presentato dal premier Mario Draghi. Secondo la nuova procedura gli aiuti verranno attribuiti in base al fatturato, senza fare più riferimento alla lista dei codici identificativi. Gli 11 miliardi di euro stanziati nel nuovo decreto saranno accessibili a circa 3 milioni tra partite iva, imprese e professionisti.

Decreto Sostegni: chi può fare domanda

Il provvedimento prevede contributi a fondo perduto per circa 3 milioni di imprese e professionisti che nel 2020 hanno perso almeno il 30% del fatturato medio mensile rispetto al 2019. L'importo del sussidio sarà pari a una percentuale del calo di fatturato medio mensile registrato nel 2020 rispetto al 2019, con una suddivisione in cinque fasce di ristoro, dal 20% al 60%:

  • 60% della perdita media mensile per fatturati inferiori a 100.000 euro
  • 50% per fatturati fra 100.000 e 400.000 euro
  • 40% per fatturati fra 400.000 e 1 milione di euro
  • 30% per fatturati fra 1 e 5 milioni di euro
  • 20% per fatturati fra 5 e 10 milioni di euro

Il meccanismo di calcolo dovrebbe essere così più equo e in grado di premiare piccole e medie imprese: gli aiuti saranno compresi fra un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche, 2.000 euro per le persone giuridiche e un massimo di 150.000 euro per beneficiario.

Decreto Sostegni: come richiedere i contributi

Per ottenere i contributi sarà necessario presentare la richiesta attraverso le modalità definite dall'Agenzia delle Entrate. Considerando il cambio di criterio con cui vengono calcolati e attribuiti i ristori,non ci saranno delle erogazioni automatiche.

Il decreto stabilisce che l’istanza sarà solo telematica e potrà essere fatta anche tramite intermediari abilitati, come consulenti del lavoro o commercialisti. Il premier Draghi ha assicurato che i pagamenti partiranno dal prossimo 8 aprile, ma c'è una novità: i contribuenti potranno scegliere se utilizzare l'importo per compensare i debiti fiscali nel modello F24.


A guardare il database delle fatture elettroniche, solo alberghi e ristoranti hanno sofferto un calo medio del fatturato superiore al 30%, soglia che serve per chiedere i nuovi sostegni varati dal Governo. Il report da gennaio a novembre 2020, infatti, segna -40,3% rispetto al 2019, contro una media nazionale di -11,2 per cento.

I tre milioni di imprenditori e professionisti che secondo le Entrate potranno chiedere il nuovo aiuto, però, sono di tutte le categorie.

Il decreto Sostegni approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri dice addio alla lista dei codici attività Ateco. Una scelta che dà la possibilità a tutti di chiedere il contributo a fondo perduto, anche a chi opera in settori non interessati dai vari lockdown e dalle zone rosse. Vengono ammessi anche i professionisti ordinistici, in precedenza esclusi. E cambia il periodo su cui misurare la diminuzione del fatturato e dei corrispettivi: non più il solo mese di aprile – che pure con il -37,1% è stato il peggiore dell’anno – ma l’intero 2020 in rapporto al 2019.

Legare il contributo alla perdita annuale era un’idea già emersa sul finire del Governo Conte, quando era stato disposto lo scostamento di bilancio da 32 miliardi. Allora si ipotizzava di dare l’aiuto a chi aveva perso almeno il 33%: una soglia ora portata al 30%, ma che resta piuttosto elevata e può escludere soggetti che hanno subìto comunque perdite pesanti. La relazione tecnica stima che i sostegni varranno in tutto 11,15 miliardi.

Con il nuovo sistema di calcolo non ci potranno essere erogazioni automatiche. L'utente dovrà richiedere il contributo, secondo tempi e modulistica definiti dalle Entrate. Il decreto stabilisce già che l’istanza potrà essere presentata solo per via telematica, anche tramite intermediari abilitati, quali commercialisti e consulenti del lavoro. L'importo, senza aspettare l’accredito del denaro – previsto dall’8 aprile – potrà essere utilizzato per compensare i debiti fiscali nel modello F24.

Fonte: Today.it

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