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Economia

Lombardia: oltre 300 imprenditori agricoli non comunitari

Cresce la coltivazione di prodotti esteri, soprattutto asiatici

Sono 327 gli imprenditori agricoli non comunitari presenti in Lombardia e iscritti a una delle Camere di commercio. Sono soprattutto asiatici (indiani, cinesi, pakistani e del Bangladesh) e coltivano frutta e verdura originaria dei loro Paesi di provenienza.

Si tratta di aziende medio-piccole che vendono ai mercati ortofrutticoli all'ingrosso di Brescia, Bergamo e Milano, 21 aziende in particolare vendono in modo continuativo.

Sono alcuni dei dati presentati nel corso del convegno 'Nutrire la città che cambia', un progetto triennale di sperimentazione colturale di ortaggi non comunitari in aziende agricole lombarde promosso tra gli altri da Cia (Confederazione italiana agricoltori) e patrocinata da Comune di Milano ed Expo 2015.

"Si tratta di aziende gestite da imprenditori piuttosto giovani - ha spiegato il curatore della ricerca, Fabrizio De Fabritiis di Beni Pubblici - la cui età va dai 30 ai 50 anni. Le terre sono di solito in affitto, tranne rari casi e le aziende si trovano soprattutto nella zona del mantovano e del bresciano".

Aziende agricole, quelle gestite da imprenditori non comunitari, che hanno 250 tonnellate di produzione-vendita annua. "Le nostre città e la Lombardia stanno cambiando - ha commentato la direttrice di Cia Milano, Lodi, Monza e Brianza, Paola Santeramo - ci sono sempre più cittadini non comunitari che per ragione culturali vogliono mangiare i cibi delle loro terre. Questo progetto vuole stimolare la domanda crescente di questa frutta e verdura e favorire lo scambio di conoscenze tra produttori lombardi e stranieri".

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