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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Castrezzato

Donne al potere: a Castrezzato la giunta «rosa» che fa quadrare i conti

Spesa corrente per abitante: se a Brescia si spendono quasi 1300 euro a Castrezzato non si va oltre i 400. Un esempio da seguire? Abbiamo incontrato sindaco e assessori, e una giunta quasi tutta al femminile

Tempo di sprechi e di scandali, di soldi buttati al vento e di risorse mal gestite. Come dimostra il primo elenco relativo alla spesa corrente per abitante (riferita al 2010) per alcuni Comuni della Provincia di Brescia e del lago di Garda, con le corrispettive medie di città come Parma o Padova, le medie nazionali e le medie lombarde. Presto avremo anche i Comuni dell’area Garda Uno, poi anche quelli della Franciacorta: il rapporto parla chiaro, a Brescia spetta il primato, si spendono quasi 1300 euro per abitante, più di Sirmione, più di Moniga del Garda che pure sono Comuni turistici.

Un po’ più in giù la media bresciana, circa 762 euro, poi a scendere “gli ultimi che saranno i primi”, i Comuni che euro dopo euro diventano virtuosi, Lonato Rovato Leno Bovezzo etc etc, fino ad arrivare a Castrezzato che di euro per abitante ne spende circa 383. Eppure, quasi un miracolo, le strade sono asfaltate, e gli anziani non vengono lanciati dal dirupo come si faceva ai tempi di Sparta. Un segreto? “Diciamo che siamo costretti ad essere virtuosi – ci racconta il primo cittadino Gabriella Lupatini – perché la crisi ci ha accompagnato fin dal primo giorno del nostro insediamento. Non c’è un vero segreto, l’importante è rinunciare ai soliti finanziamenti a pioggia e lavorare su investimenti più oculati, progettualizzati”.

In paese la percentuale degli ultra 70enni sfiora il 10% eppure, continua il sindaco, “siamo in grado di offrire servizi ambulatoriali e visite mediche gratuite”. E ancora “non abbiamo rinunciato neanche all’assistenza domiciliare, ma invece di pagare specialisti per 22 euro all’ora ci affidiamo a volenterosi altrettanto bravi e pieni di voglia di fare, pagati poi con voucher da 300 euro per 30 ore”. Tanti piccoli accorgimenti e un risultato che non ti aspetti: “In realtà non ci eravamo prefissi alcun obiettivo – aggiunge l’assessore al Bilancio Gabriella Parma – Abbiamo cercato di fare il nostro meglio, rispettando ovviamente le esigenze dei cittadini. Tenendo presente che dobbiamo lavorare con un cappio al collo, tagliare dov’era possibile senza sacrificare i servizi essenziali”.

Qualche esempio? Il giornalino comunale, che ora esce a cadenza semestrale, la riduzione dei contributi per le associazioni che non forniscono servizi concreti, opere di tutela della salute e del territorio in cui “anche i cittadini si impegnano, collaborano con noi, perché la gente quando vuole sa fare, e sa pure comprendere”. Poi c’è l’aliquota IMU che è rimasta inalterata, con l’aggiunta dell’addizionale IRPEF da cui sono però esentati i redditi inferiori a 15mila euro, ma con la possibilità di aumentare la soglia fino a 18mila. E “un’entrata provvidenziale” come la sede della BREBEMI, “che ci ha consentito di chiudere in anticipo il bilancio 2009 e ci ha permesso di rientrare nel patto di stabilità”.

Una scelta strategica “per territorio e bilancio”, e un patto di stabilità sempre rispettato, anche in previsione della pressante Spending Review. “Ci siamo guadagnati la fiducia della Regione – continua l’assessore Parma – che ci riconoscerà un bonus di 60mila euro perché effettivamente siamo un Comune virtuoso. Nonostante avessimo ereditato un bilancio che sforava dal Patto di circa un milione di euro!”. Tra i servizi essenziali, poi, anche nuove erogazioni per cultura e pubblica istruzione, tra cui l’aumento dell’importo per le borse di studio e per le famiglie dell’Asilo Tito Speri, perché – come sottolinea l’altro assessore in rosa Mariapaola Bergomi –  “il progetto scuola, il progetto istruzione, è senza dubbio il miglior investimento”.

Alla ricerca di quel nuovo civismo a cui anche i cittadini dovranno partecipare attivamente, perché in tempi come questi “le amministrazioni locali sono costrette a fare i sacrifici maggiori, a lavorare con risorse zero, ad aumentare le imposte e fare gli esattori dello Stato con la beffa IMU, che stravolge di fatto il concetto di federalismo. Passione, tempo e pure denaro, questo è il nuovo lavoro dell’amministratore”. Perché a Castrezzato ovviamente si è scelto di ridurre le indennità, e conti alla mano risulta un avanzo complessivo di circa 3,6 milioni di euro, ma che non vanno toccati, piccola riserva a cui lo Stato italiano può attingere per far quadrare i conti.

“Fare gli amministratori in fondo significa fare servizi sociali – conclude il sindaco Lupatini – perché quando riduci il disagio allora riduci anche le spese. I cittadini devono sentirsi tutti corresponsabili del buon andamento del Comune, dell’ente e del servizio pubblico. Il buon cittadino paga le tasse, rispetta gli altri, rispetta il territorio”. Garantito, senza truffa e senza inganno: a Castrezzato i servizi ci sono, c’è pure l’illuminazione, le strade d’asfalto anche e presto una doppia ciclabile. Eppure questa giunta (in buona parte ‘rosa’) di soldi ne spende quanto dovrebbe, e non un centesimo di più.

 

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