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Crisi: Brescia seconda città italiana per cambiali protestate

"Le imprese ricevono sempre meno prestiti e nel contempo fanno sempre più fatica a restituire quelli ricevuti", osserva Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre

Privati e imprese sono sempre più in affanno nel rispetto delle scadenze di cambiali, assegni e tratte. Nei primi sei mesi del 2012 - afferma Infocamere - sono stati notificati oltre 670mila protesti, 16mila in più rispetto allo stesso periodo del 2011 (+2,4%) per un valore totale di 1,642 miliardi di euro (-7,4% rispetto al 2011). L'importo medio dei titoli contestati è stato intorno ai 2.440 euro.

E il Sud Italia appare l'area più in difficoltà, con un aumento del 6% dei titoli non onorati in tempo e dello 0,3% dell'importo complessivo. Molte le aziende che lottano contro la chiusura e le sofferenze - fa sapere la Cgia di Mestre - sfiorano ormai 88 miliardi di euro, un record dall'avvento dell'euro. Fra i titoli protestati in crescita le cambiali (5,1%) mentre sono diminuiti gli assegni (-4,6%) e le tratte (-11,6%), strumento residuale ma ancora in uso nel mondo degli affari.

E' la Valle d'Aosta la regione che ha visto il maggior aumento (+52%) di protesti nei primi sei mesi del 2012, seguita dal Molise (+22,8) che ha registrato il più alto ammontare medio dei titoli protestati (3.039 euro, +40% in un anno) seguito da Abruzzo (+22,4%) e Sardegna (+15,7%), mentre nel Sud e Isole - secondo l'elaborazione di InfoCamere sull'andamento dei protesti del Registro Informatico tenuto dalle Camere di Commercio - è stata la Calabria a registrare l'aumento più contenuto (+0,6%) del numero di effetti protestati.

Al rispetto delle scadenze, "i più refrattari" sono nella provincia di Roma, seguiti da quella milanese e napoletana: in queste tre province si concentra oltre un quarto (26,1%) di tutto l'insoluto nazionale del periodo. La classifica del valore medio più alto degli assegni protestati vede al top la provincia di Asti (oltre 14mila euro) e quella di Cremona (12mila); per le cambiali in vetta c'é Imperia (3.954 euro) seguita da Brescia.

Le imprese, osserva il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, "ricevono sempre meno prestiti e nel contempo fanno sempre più fatica a restituire quelli ricevuti. Tra agosto 2011 e lo stesso mese di quest'anno la contrazione delle erogazioni dalle banche alle imprese è stata di circa 27 miliardi, mentre le sofferenze in capo al sistema imprenditoriale sono aumentate di 12,3 miliardi di euro".

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