BOOM DI TRENINI ELETTRICI CON HORNBY ITALIA
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BresciaToday
A Borgosatollo, dove ha la sua sede, c'è aria di fermento. Negli ultimi tre anni i trenini elettrici hanno quadruplicato le vendite, da 15 mila set giocattolo del 2008 ad oltre 60 mila nel 2011 con previsioni di toccare quota 80 mila quest'anno. Alla Hornby Italia, l'azienda bresciana artefice di tanto successo, hanno richieste da ogni parte della penisola e ancor di più da quando le Ferrivie Italiane e la Ntv, la nuova società dell'alta velocità che dopo Pasqua inizierà la sua avventura sulla nostra rete ferroviaria, si sono accordate con Hornby per la realizzazione di trenini elettrici perfettamente eguali, anche nei piccoli particolari ai Frecciarossa, ai Frecciargento e ad Italo. Il boom del trenino elettrico presto si spiega. E' un ritorno alle tradizioni di un tempo, di quanto, negli anni '60 e '80 i Lima e i Rivarossi erano in tutte le case dei bambini italiani. Erano fonte di fantasia, di sogno, di divertimento. Da un locomotore avuto in regalo ( a proposito quei vecchi locomotori del '60 oggi valgono tremila euro) si passava ad un treno intero e poi tanti binari, tanti scmabi, stazioni, incroci, tunnel. E i ragazzi sognavano anche se più di qualcuno di divertiva poi a far scontrare questi piccoli capolavori dell'ingegno italiano. Evidentemente i nonni, i papà, stanchi di veder i loro figli davanti a videoschermi stanno preferendo regalare ai loro figli e nipoti un gioco emozionante, istruttivo, pacace di far fantasticare. E Hornby vede crescere il suo giro d'affari ora incermentato anche dal lancio dei radiocontrollati.
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