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Economia in crescita al 6%: arrivano più soldi in busta paga?

Riprende quota l'idea di una sforbiciata alle tasse (in particolare all'Irpef). L'ipotesi era stata accantonata nei mesi scorsi per mancanza di fondi, ma grazie all'effetto crescita ci sarebbero margini per intervenire

Arriva una nuova sforbiciata alle tasse? E se sì quali saranno i beneficiari? Nella nota di aggiornamento al Ded (Nadef) i livelli di disavanzo sono superiori rispetto al quadro tendenziale e dovrebbero 'liberare' più di 19 miliardi l'anno nel 2022-2024. In sostanza, scrivono i colleghi di Today.it, grazie alla crescita dell'economia (stimata al 6% del Pil nel 2021 e al 4% circa nel 2022) potremo spendere di più. Cosa andrà fatto con queste risorse? "Inanzitutto dovremo gestire gli effetti residui della pandemia sotto il profilo sanitario" ha fatto sapere nei giorni scorsi il ministro dell'Economia Daniele Franco, ovvero "dovremo continuare gli acquisti di farmaci, di vaccini anche l'anno prossimo". "Abbiamo poi la riforma degli ammortizzatori sociali e sarà importante avviare qualche primo passo sugli sgravi fiscali, sull'alleggerimento del carico fiscale". 

Nella Nadef viene sottolineato che "rispetto allo scenario a legislazione vigente, gli interventi di politica fiscale che il Governo intende adottare determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del PIL nell'anno in corso e nel successivo" e che l'esecutivo intende avviare "la prima fase della riforma dell'IRPEF" oltre a quella degli ammortizzatori sociali e all'assegno unico. 

La riforma fiscale: arrivano più soldi in busta paga?

Riprende dunque quota la possibilità di una nuova sforbiciata alle tasse. La riforma fiscale, messa in un cassetto per mancanza di fondi, potrebbe effettivamente concretizzarsi nella prossima legge di bilancio. Secondo il 'Sole 24 Ore', l'ipotesi è quella di destinare al capitolo Irpef circa 7-9 miliardi, una somma superiore a quella messa in campo per il 'bonus' fino a 100 euro introdotto a luglio 2020. Insomma, per i lavoratori potrebbero presto arrivare novità in busta paga. Per ora però non ci sono molti dettagli su ciò che intende fare il governo.

Una delle ipotesi circolare nei mesi scorsi, e contenuta nella bozza della proposta parlamentare sulla riforma fiscale,  fissa come obiettivo "l'abbassamento dell'aliquota media effettiva con particolare riferimento ai contribuenti nella fascia di reddito 28mila-55mila euro e la modifica della dinamica delle aliquote marginali effettive". In realtà però se la riforma fiscale dovesse vedere la luce i beneficiari sono ancora tutti da individuare.

Riforma fiscale, Letta: "Meno tasse ai ceti medio-bassi"

Sul tema si è espresso nei giorni scorsi il segretario del Pd Enrico Letta chiedendo che "la stella polare" della riforma "debba essere premiare chi ha sempre pagato le tasse", quindi "a partire dai ceti medio-bassi, da coloro che hanno stipendi che sono sempre tracciabili, rispetto ai quali in passato non c'è mai stata un'attenzione di questo genere". "Accanto a questo - ha concluso Letta - c'è il tema delle tasse sul lavoro, fa parte anche questo della questione. Riduciamo le tasse sul lavoro in modo che ne possa avere un vantaggio l'imprenditore che può assumere spendendo di meno e il lavoratore che ha più soldi in busta paga".

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