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Economia

Bollo auto e multe: cosa succede (per davvero) con il decreto 'Sostegni'

Prende piede l'ipotesi di inserire nel provvedimento lo stralcio per le cartelle fiscali fino a 5000 euro. Tra gli atti condonati rientrerebbero anche le sanzioni per il mancato pagamento della tassa automobilista. Ma finora non c'è nulla di deciso

E ora che succede a chi non ha pagato il bollo auto? La bozza del decreto Sostegni (ex Ristori) prevede lo stralcio per le cartelle fiscali fino a 5000 euro comprensivo di sanzione e interessi dal 2000 al 2015. Si tratta di circa 60 milioni di cartelle, per un costo per lo Stato pari a 1 miliardo di euro nel 2021 e un altro miliardi nel 2022. Si tratta di un’ipotesi ancora allo studio, ma se la misura dovesse andare in porto tra gli atti fiscali oggetto di stralcio rientrerebbero anche le sanzioni per il bollo auto non pagato. A patto che le pendenze abbiano un importo inferiore a cinque mila euro. Inutile dire che per chi ha evaso la tassa automobilistica sarebbe un vantaggio non indifferente.

Già il governo Conte I, con lo stralcio delle mini-cartelle approvato nel 2018, aveva cancellato tutti i debiti per la tassa automobilistica dal 2000 al 2010 fino a un importo massimo di 1.000 euro. E ora la storia potrebbe ripetersi. Usiamo il condizionale perché per adesso nel governo nessuno si è sbilanciato. E del resto, nel suo discorso al Parlamento, lo stesso Draghi aveva sottolineato con forza la necessità di contrastare l’evasione fiscale. Né va dimenticato (lo spiegava l’altro ieri “Il Sole 24 Ore”) che tra le forze che compongono la maggioranza ci sono diverse voci contrarie allo stralcio delle cartelle, un provvedimento che tra le forze di sinistra viene visto come l’ennesima sanatoria. Per ora dunque non c’è nulla di deciso.

Decreto Sostegni: cartelle esattoriali sospese fino al 30 aprile

La bozza del decreto Sostegni è composta da 26 articoli e cinque titoli in totale. Tra le novità c’è anche la sospensione fino al 30 aprile dei termini dei versamenti per le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e da avvisi. Secondo la relazione contenuta nella bozza, a partire dal primo marzo l'agente della riscossione potrà notificare le cartelle di pagamento, che dovranno essere pagate soltanto una volta decorsi sessanta giorni dal termine del periodo di sospensione: i debitori potranno decidere se adempiere spontaneamente. Le cartelle non produrranno oneri aggiuntivi né l'agente della riscossione potrà dare corso ad azioni cautelari ed esecutive.

Fonte: Today.it

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