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Economia

Bancomat, il costo dei prelievi potrebbe cambiare: stangata in arrivo?

Bancomat Spa ha proposto una modifica ai termini per le commissioni applicabili a chi effettua prelievi agli sportelli Atm diversi da quelli della propria banca. Di che cosa si tratta

I termini per prelevare contanti al Bancomat potrebbero presto cambiare e potrebbe essere introdotta un nuovo ‘balzello’ per coloro che utilizzano sportelli Atm diversi da quelli della banca di cui sono clienti. Nuova stangata in arrivo? Potrebbe essere, ma il condizionale resta d'obbligo, perché a decidere sarà l’Anitrust.

La proposta, avanzata lo scorso 22 ottobre da Bancomat Spa, è ancora al vaglio dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ma le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra: il timore è infatti che i costi della riforma verranno pagati dai clienti.

La novità riguarda i prelievi effettuati presso un istituto di credito diverso da quello dove si ha il conto corrente. Il sistema attualmente in uso prevede che la banca proprietaria dello sportello Atm ottenga dalla banca emittente il pagamento una piccola commissione. Non sempre però questi costi finiscono al cliente finale, essendo talvolta “coperti” dall’istituto di credito. Le tassazioni attuali sono inoltre pressoché effimere e si limitano a piccole commissioni pagate in misura proporzionale alla somma che si sta prelevando.

La riforma sui prelievi

Sul sito dell’Antitrust si legge che il nuovo modello prevedrebbe invece “la sostituzione delle commissioni interbancarie con l’applicazione al titolare della carta di una eventuale commissione definita in via autonoma da ciascuna banca proprietaria dell’Atm e che eroga, dunque, il servizio di prelievo attraverso le proprie apparecchiature”.

In buona sostanza, con la nuova riforma ogni banca proprietaria dell’Atm potrà decidere autonomamente i costi che i clienti di altre banche dovranno sostenere per poter prelevare i contanti. “Tale commissione - si legge ancora nel bollettino dell’Antitrust - sarebbe resa nota al titolare della carta prima dell’autorizzazione all’operazione di prelievo”.

La modifica del modello di remunerazione, come spiega ancora l’autorità garante- “ad avviso di Bancomat, sarebbe giustificata dall’aumento dei costi sostenuti dalle banche nella gestione degli Atm, legati all’evoluzione tecnologica di tali apparecchiature e ai maggiori rischi collegati ad iniziative fraudolente più sofisticate; costi che, in molti casi, sarebbero maggiori rispetto all’ammontare della commissione interbancaria”.

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