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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

A2A: si è dimesso Zuccoli, presidente del consiglio di gestione

Giuliano Zuccoli ha motivato il suo addio facendo riferimento a "motivi personali". Nell'ultimo periodo la gestione di Zuccoli era stata oggetto di critiche da parte dell'assessore al bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci

Giuliano Zuccoli ha rassegnato le sue dimissioni da presidente del consiglio di gestione di A2A. Zuccoli ha motivato il suo addio facendo riferimento a "motivi personali".

Classe 1943, l'ingegnere valtellinese è entrato nel consiglio di amministrazione dell'Aem nel dicembre del 1996 diventandone l'anno successivo presidente e consigliere delegato, carica che ha rivestito fino al 2008 quando, in seguito alla fusione con l'Asm Brescia da cui è nata A2A, è divenuto presidente del consiglio di gestione della nuova società.

Zuccoli è anche presidente del consiglio di amministrazione di Edison, in rappresentanza dei soci italiani di Delmi. Nel quindicennio della sua presidenza, l'ingegnere valtellinese ha portato la multiutility milanese a crescere dando avvio a una politica di alleanze e aggregazioni in territorio lombardo, culminata nella fusione con l'Asm Brescia.

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Nell'ultimo anno Zuccoli, nonostante i problemi di salute, si è battuto con decisione perché il divorzio tra Edf e i soci italiani di Edison, guidati da A2A, si risolvesse in una crescita industriale della società nel comparto della generazione elettrica. E proprio Zuccoli è stato il più arcigno sostenitore del mantenimento in mani italiane di Edipower e delle sue nove centrali elettriche, anche a costo di uno sforzo finanziario importante per A2A e Delmi.

Una determinazione che era valsa al progetto, frutto di visione industriale e realizzatosi grazie alla mediazione del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, l'epiteto di 'Lodo Zuccoli'. Proprio Edipower, nel cui azionariato sono presenti diverse municipalizzate (Iren, Sel, Dolomiti Energia) potrebbe costituire la base attorno a cui realizzare un altro dei progetti da sempre vagheggiati da Zuccoli: la costituzione di una 'grande multiutility italiana', sul modello della tedesca Rwe, attorno a cui riunire tutte le principali utility a controllo pubblico italiane.

Nell'ultimo periodo la gestione di Zuccoli era stata oggetto di critiche da parte dell'assessore al bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci, che aveva chiesto, in occasione del rinnovo dei consigli la prossima primavera, una discontinuità manageriale. Probabile che Zuccoli abbia voluto decidere i tempi della sua uscita di scena.

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