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A2A: Zuccoli lascia. Ora spetta a Milano indicare il successore

Una vera e propria scossa di terremoto ha investito il vertice A2A. Ieri Giuliano Zuccoli, presidente del consiglio di gestione, ha consegnato le dimissioni adducendo a "motivi personali"

Con una lettera indirizzata a Graziano Tarantini e Rosario Bifulco, rispettivamente presidente e vicepresidente del consiglio di sorveglianza di A2A, e agli altri consiglieri di gestione, Giuliano Zuccoli sceglie di chiudere la sua lunga storia alla guida della multiutility lombarda.

Il manager valtellinese, amministratore delegato dell'Aem Milano dal 1997 e dal 2008 presidente del consiglio di gestione di A2A (la società nata dalla fusione con l'Asm Brescia), ha rassegnato le dimissioni da tutte le cariche del gruppo, tra cui la presidenza di Edison.

Una scelta dettata da "importanti motivi personali", probabilmente legati alla malattia contro cui Zuccoli combatte da diverso tempo e che fino ad ora non gli aveva impedito, anche per via del temperamento testardo e battagliero, di deidcarsi senza risparmiarsi a tutte le vicende societarie, inclusa la complessa partita per il riassetto di Edison.

La governance di A2A, ha sottolineato la multiutility, attribuisce ai direttori generali Renato Ravanelli e Paolo Rossetti, "i poteri per la gestione della società" mentre il consiglio di sorveglianza "provvederà alla sostituzione" di Zuccoli. Lo statuto prevede che la scelta spetti al Comune di Milano e dunque la staffetta con il vice presidente Vittorio Cinquini, spiega una fonte, "non è automatica".

"Ci sono più opzioni sul tavolo - viene rilevato-, si può tenere la vacatio fino al 29 maggio, data dell'assemblea, oppure pescare dal consiglio di gestione".

La probabile accelerazione che le dimissioni di Zuccoli imprimeranno alla revisione della governance di A2A, già oggetto di discussioni tra i Comuni di Brescia e Milano, ha fatto balzare il titolo in Borsa (+6,18%).

- A2A: per la multiutility nel 2012 previsto un dividendo dimezzato

Zuccoli sarebbe scaduto, come tutti gli altri consiglieri, nella prossima primavera. Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano, aveva però affermato in più di una occasione la necessità di un ricambio alla guida di A2A, criticando apertamente l'operato del presidente e dell'attuale management con rilievi anche ruvidi, rivolti in particolare all'acquisizione della società montenegrina Epcg e alla gestione della partita Edison.

Zuccoli, dimostrandosi coerente con il suo motto "servire e poi sparire", una volta capito di aver perso la fiducia dell'azionista che lo aveva nominato ha deciso di scegliere i tempi del suo addio. Ma nel comunicare le dimissioni, oltre ad esprimere amarezza per gli attacchi personali, ha voluto mettere i puntini sulle 'i' rivendicando con una lettera orgogliosa la bontà delle scelte fatte.

A partire dal riassetto Edison che, dopo un anno di trattative si è chiuso con una soluzione, la presa da parte dei soci italiani di Edipower, sì impegnativa finanziariamente per A2A, ma di grande valenza industriale.

Zuccoli ha inoltre rivendicato la parternità dell'idea della creazione di una grande multiutility del Nord, che vede proprio Tabacci tra i maggiori sponsor, proposta - ha ricordato nella lettera - per la prima volta dieci anni fa e avviata dall'Aem con le alleanze culminate nelle nozze con i 'cugini' bresciani.

Ma anche sulla controversa operazione montenegrina Zuccoli ha difeso quella che ritiene "un'importante operazione strategica" che darà i suoi frutti in futuro.

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