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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

A2A: compensi per 6.300.000 € a consiglieri e direttori generali

Nonostante A2A abbia chiuso il 2011 con una perdita di 420 milioni di euro, e Brescia abbia incassato 11 milioni di euro contro i 63 del 2010, i compensi per lo scorso anno non saranno toccati

Il paracadute, che appare come una 'blindatura' da parte di Milano (ai tempi guidata dal centrodestra) delle prerogative del suo direttore generale, assunto nel 2007 in occasione della fusione tra Aem e Asm, potrebbe creare problemi ai Comuni azionisti, alle prese con il rinnovo dei consigli e la revisione della governance.

L'assessore al Bilancio di Milano, Bruno Tabacci, ha infatti dichiarato di giudicare negativamente l'attuale gestione, e si starebbe muovendo per trovare un nuovo uomo forte da inserire nel consiglio di gestione di A2A (circola il nome dell'ex manager Eni, Stefano Cao).

Ma anche il Comune di Brescia, che non ha lesinato critiche ai risultati, nella mozione approvata lunedì scorso dal consiglio comunale ha parlato di "netto sbilanciamento" delle deleghe dei due direttori generali a favore di Ravanelli, chiedendo ai nuovi consigli di "ridefinire i poteri" dei due Dg così da evitare "ingiustificate concentrazioni di potere" in capo a uno solo di essi.

Tornando ai compensi, un posto di rilievo nella classifica dell'ex municipalizzata è occupato dal presidente del consiglio di sorveglianza, Graziano Tarantini, destinatario di 576 mila euro (che si sommano ai 325 mila euro percepiti da Bpm lo scorso anno, banca in cui ricopre la presidenza della controllata Banca Akros), mentre il suo vice, Rosario Bifulco, ha percepito 357 mila euro.

Al vicepresidente della gestione, Vittorio Cinquini, sono andati 300 mila euro. L'attuale presidente del consiglio di gestione, Giuseppe Sala, ha percepito 80 mila euro per la carica di consigliere, l'unica rivestita nel 2011, importo devoluto in beneficienza. Sala, che manterrà la presidenza fino al rinnovo dei consigli in maggio, ha fatto sapere che rinuncerà al relativo emolumento.

A2A ha chiuso il 2011 con una perdita di 420 milioni di euro, dovuta alle minusvalenze generate dal riassetto di Edison (che ha permesso però di mantenere in mani italiane Edipower) e alle perdite subite dalla controllata montenegrina Epcg. Il margine operativo lordo è sceso del 9,4% a 942 milioni di euro.

Il monte dividendi è stato tagliato dai circa 298 milioni del 2010 a una quarantina di milioni, portando la cedola incassata dai Comuni azionisti (Brescia e Milano) da 83 a 11 milioni.

I sindaci di Brescia e Milano hanno promesso una sforbiciata ai compensi, giudicati troppo elevati, in occasione del rinnovo delle cariche, che avverrà con l'assemblea del prossimo 29 maggio. Contro gli stipendi di A2A sono state avanzate forti critiche soprattutto da Tabacci che aveva proposto - senza successo - di ridurre le 'poltrone' nella società.

(fonte: Ansa)

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