Coronavirus, l'annuncio di Speranza: "Altre regioni verso la zona rossa"
"Almeno il 54% dei casi riscontrati in Italia - ha spiegato il ministro della Salute - è legato al ceppo britannico"
La variante inglese del coronavirus spaventa e appare come il principale nemico da affrontare in questa fase dell'epidemia. L'incremento del numero dei contagi potrebbe portare a misure più restrittive in alcune regioni, tanto da essere inserite in zona rossa . "Sulla base dei dati - ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della trasmissione televisiva "Mezz'ora in più" - mi aspetto che nelle prossime settimane l'impatto di questa variante possa far crescere la curva, portando alcune regioni verso la zona rossa con ulteriori restrizioni".
"Questo mese è complicato, bisogna dire come stanno le cose. Le varianti del virus hanno prodotto una nuova fase di accelerazione dell'epidemia. Secondo una relazione dell'Iss, la variante inglese riesce a diffondersi con una maggiore velocità, tra il 35 e il 40%, rispetto al ceppo originario. Almeno il 54% dei casi riscontrati in Italia è legato a questa variante", aggiunge.
"Se ci sono molte più persone contagiate, tenderà a salire anche la curva dei casi severi. Gli studi sulle varianti sono in corso, c'è bisogno di un approfondimento: la scienza non ha la bacchetta magica. In Italia c'è una presenza più bassa di variante brasiliana e abbiamo qualche piccolo segnale di variante sudafricana. Di giorno in giorno compaiono ulteriori varianti che rappresentano una nuova sfida: dobbiamo tenere misure molto rigorose. In Italia oggi abbiamo un'enorme differenziazione tra territori, giorno per giorno monitoriamo la curva e verifichiamo le misure più adeguate", afferma ancora.
"Lockdown? - spiega Speranza - Penso che in Italia abbiamo enormi differenze tra territori e il modello costruito serve per fotografarle. Un conto è la situazione in Sardegna ad esempio dove l'indice di contagio è basso, un altro sono le regioni più in sofferenza che si stanno avviando verso la zona rossa o arancione rafforzata".
"Mi aspetto più regioni verso il rosso, con le ordinanze che sottoscrivo più restrittive - ha aggiunto - Noi stiamo monitorando la curva dei contagi, ma con le varianti del virus mi aspetto misure più rigide. Stiamo intervenendo con massimo rigore, le valutazioni vengono fatte giorno per giorno. La vaccinazione di massa deve andare avanti a prescindere dalle misure e queste vanno adeguate all'andamento della curva epidemiologica".
La situazione nel Bresciano
I dati che giungono dalla provincia di Brescia non sono incoraggianti. Domenica sono stati registrati 1.228 positivi su 4.397 nuovi casi regionai. Ad allarmare anche la situazione delle strutture sanitarie dove, a domenica, risultano ricoverate tra le 1.100 e le 1.200 persone (un quinto di tutta la regione). Uno sguardo alla settimana trascorsa mette in evidenza una media di 1.048 nuovi casi al giorno, in crescita del 2,9% sui sette giorni e del 6,7% sulla settimana precedente. In meno di un mese i contagi si sono quasi triplicati. Con questi numeri Brescia si attesta al secondo posto in Italia, dopo Bologna, per incidenza di casi: 580 ogni 100mila abitanti. Un triste record che la avvicina sempre più alla zona rossa anche se, al momento, non sono state fornite comunicazioni a riguardo da parte del Governo o della Regione.