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Cronaca Visano

Tanfo nell'aria, costretti a vivere chiusi in casa: "Colpa del depuratore"

Polemiche infinite a Visano e Calvisano, anche se il depuratore per il momento è spento. Cominciata da pochi giorni una campagna 'collettiva' di monitoraggio di aria e acqua

Una strage di pesci e di gamberi di fiume nelle acque del Palpice, il 'rio' che scorre tra Visano e Calvisano. Una strage su cui sta ancora indagando la Polizia Provinciale, ma che tra le righe annuncia che “forse si comincia ad intravedere una delle possibili concause”. Ma se per qualcuno è ipotesi per qualcun altro è certezza: la colpa è del depuratore.

Lo ripetono da mesi gli attivisti del comitato 'Visano Respira', quelli che a maggio erano riusciti a portare in piazza più di 2000 persone, forse trascinati dall'onda Macogna – la contestatissima discarica di Travagliato – ma comunque portavoce di un malessere diffuso, e in tutto il paese.

La polemica infatti negli anni si è fatta costante. Il depuratore di Visano e il suo malfunzionamento, i miasmi e gli odori che 'ricoprono' le strade e le vie, i residenti costretti a vivere con le finestre chiuse, che sia estate o che sia inverno. Poi moria della fauna ittica, pesci e gamberi da fiume, e l'ultima 'strage' solo pochi giorni fa.

Il 31 maggio scorso intanto i Comuni di Calvisano e Visano hanno avviato una campagna – coinvolgendo anche cittadini e volontari – di monitoraggio degli odori e delle emissioni, per preparare poi un 'pacchetto' da inviare direttamente all'Asl, all'Arpa e alla provincia. Perché intanto il depuratore non funziona, è 'spento'.

Ma il monito arriva proprio dal comitato Visano Respira: “Per ora l'impianto non sta più funzionando. Ma tra sei mesi ripartirà a pieno regime, e allora sarà troppo tardi per lamentarsi”. Sei mesi esatti, proprio la durata del monitoraggio.

Sono giornate di lavoro creativo, per il comitato. Sabato notte infatti sono stati strappati e buttati gli striscioni che 'raccontavano' della protesta, gli attivisti proprio in queste ore ne stanno realizzando degli altri. “Dopo gli spiacevoli eventi di sabato – si legge in un post su Facebook – dobbiamo essere più uniti che mai, e dimostrare che noi teniamo alla nostra salute e non ai loro profitti”.

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