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Giovedì, 30 Novembre 2023
Cronaca

Isolato in un pipistrello il virus Issyk-Kul: può creare focolai di malattia nell'uomo

"Nessun allarmismo, ma, viste le dinamiche degli ultimi anni, è fondamentale tenere controllata la fauna selvatica", ha commentato l'assessore al Welfare Letizia Moratti

È stato isolato il virus Issyk-kul da un pipistrello: è la prima volta in Lombardia e in tutta Italia. L'isolamento è stato eseguito su un esemplare deceduto spontaneamente presso il Cras Wwf della Valpredina in provincia di Bergamo, poi analizzato dall'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna (Izsler), per le indagini di sorveglianza passiva sui pipistrelli previste dal Piano Fauna Selvatica finanziato dalla Regione. Allo stato attuale si sa ancora poco su questo virus, anche se è descritto come causa di possibili focolai di malattia nell'uomo caratterizzati da febbre, mal di testa, mialgia, e nausea con tempi di convalescenza anche di alcune settimane: "Nessun allarmismo, ma, viste le dinamiche degli ultimi anni, è fondamentale tenere controllata la fauna selvatica", ha commentato l'assessore al Welfare Letizia Moratti.

"Ripeto che non c'è nessun allarmismo, ma va evidenziato, come accaduto in altre recenti occasioni, l'attento e puntuale lavoro che viene portato avanti dai nostri operatori - ha aggiunge Moratti -. A loro va il mio apprezzamento per un'attività puntigliosa e rigorosa, pregevole nell'allargare il campo delle conoscenze scientifiche e fondamentale in un'ottica di prevenzione e di tutela della salute degli altri animali e dell'uomo".

Il virus è stato isolato da un pipistrello appartenente ad una specie (Hypsugo savii) sedentaria e molto diffusa nelle aree urbane, che utilizza gli edifici come siti di rifugio suggerendo possibili implicazioni per la salute pubblica. Come la pandemia ci ha (purtroppo) insegnato, è un dato ormai acclarato che le malattie trasmissibili all'uomo dalla fauna selvatica, dette "zoonosi", possono rappresentare una minaccia per la salute umana. Negli ultimi 20 anni in Lombardia, come nel resto del Paese, si è assistito a un esponenziale aumento delle popolazioni di animali selvatici, sia per consistenza numerica sia per distribuzione geografica, raggiungendo livelli tali da rappresentare un'entità non più trascurabile in termini di potenziali fattori di rischio sanitario, sia per l'uomo ma anche per gli animali domestici.


Ad oggi l'Istituto Zooprofilattico ha registrato una sola positività e sono in coso ulteriori indagini volte a definire la diffusione, distribuzione ed ecologia di questo virus, che permetterà anche di acquisire informazioni utili a definirne l'incidenza, per meglio capire se esiste un eventuale rischio di trasmissione e diffusione agli animali e all'uomo. Dell'isolamento avvenuto a Bergamo è già stato informato l'Istituto superiore di Sanità e il Ministero della Salute.

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