Giovane donna scomparsa, perquisita la casa dell’ex convivente
I carabinieri e la scientifica nell’appartamento del 60enne serbo, fermato con l’accusa di aver ucciso la ex compagna Vіktoriia Vovkotrub: di lei non si hanno notizie da giorni
I loro nomi sono scritti a penna su una cassetta delle lettere della palazzina al civico 37 del quartiere Primo Maggio. Kradus Berisa e Viktoriia Vovkotrub vivevano insieme nell’appartamento situato al piano terra, almeno fino a qualche settimana fa. Da giovedì mattina sulla porta d’ingresso ci sono i sigilli, apposti dai carabinieri dopo diverse ore passate a perlustrare ogni angolo della casa dove la 42enne di origine ucraina, di cui non si hanno notizie da giorni, potrebbe aver trovato la morte. La donna sarebbe stata uccisa proprio dal 60enne serbo con cui ha convissuto per diverso tempo: questa, al momento, l’ipotesi formulata degli inquirenti.
Una relazione che si sarebbe interrotta proprio per volere di Viktoriia: di lei, da una settimana, si sono perse le tracce. La denuncia fatta da un'amica aveva fatto scattare le indagini: gli inquirenti ritengono che non si sia allontanata volontariamente, ma che sia stata ammazzata. E ad ucciderla, secondo i carabinieri e la procura di Brescia, sarebbe stato proprio l’ex convivente che poi avrebbe anche fatto sparire il corpo senza vita. Per questa ragione il 60enne è in stato di fermo ed è accusato di omicidio.
Su di lui si sono concentrati i sospetti: sarebbe stato fermato dai carabinieri all’isola ecologica di Via Metastasio mentre cercava di liberarsi di alcuni indizi inequivocabili che aveva nascosto in vari sacchi della spazzatura. All'interno pare ci fosse anche un tappeto, su cui sarebbero state trovate macchie di sangue e dei capelli biondi.
Dopo l’arresto, avvenuto mercoledì, le indagini si sono concentrate sulla ricerca del corpo della donna, nella zona di via Milano, e nell’appartamento del quartiere Primo Maggio. Proprio dalla casa del 60enne, che nega ogni addebito, potrebbe provenire il tappeto: è stata passata al setaccio in cerca di prove e indizi, insieme ad alcuni garage e scantinati di sua proprietà. Il delitto potrebbe infatti essere stato consumato tra le mura domestiche. Ulteriori conferme potrebbero arrivare nelle prossime ore, proprio dall’esito delle analisi effettuate sulle tracce di sangue e sui capelli ritrovati sul tappeto: ai medici legali il compito di accertare se appartengano effettivamente alla 42enne ucraina.
I vicini di casa si sono chiusi nel silenzio, come gli inquirenti che mantengono il massimo riserbo sulla vicenda. Viktoriia e Kradus sarebbero stati notati passeggiare per le strade del quartiere: “Fino a un mese fa li vedevo spesso - ci racconta il titolare della tabaccheria della zona - almeno due o tre volte alla settimana venivano insieme a comprare le sigarette: sembravano una coppia come tante, nonostante avessero molti anni di differenza."