"Non è mio figlio": la costringe ad abortire dopo anni di botte e minacce
E' arrivata la condanna (in primo grado) a 3 anni e 3 mesi di reclusione
Tre anni e tre mesi di reclusione: è la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Brescia nei confronti di un 44enne, residente in Valtrompia, accusato di stalking e maltrattamenti. La vittima è la sua ex fidanzata, 10 anni più giovane: l'avrebbe obbligata ad abortire convinto che il figlio che portava in grembo fosse di un altro.
Minacce verbali e aggressioni fisiche
Il Giornale di Brescia riporta alcuni stralci degli atti dibattuti in aula. Tra cui le "penose condizioni di vita" a cui sarebbe stata costretta la donna: insulti, minacce e aggressioni sarebbero proseguite per anni, per tutta la durata della loro relazione (dal 2016 al 2020) e poi continuate dopo la separazione.
L'avrebbe minacciata di morte, chiamata per decine di volte consecutive in pochi minuti, attesa sotto casa, seguita e pedinata, avrebbe pubblicato sul web video e foto privati. La denuncia della donna ha fatto scattare le indagini, poi il processo: ora la sentenza di primo grado.