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Cronaca Cividate Camuno

Valanga: gli amici di Andrea rischiano l'accusa di omicidio colposo

Il giorno dopo la tragedia emergono nuovi particolari di ciò che è successo, mentre amici e parenti piangono il 35enne rimasto sepolto sotto ghiaccio e neve.

Un grossissimo e pesantissimo fronte di ghiaccio e neve, 400 per 200 metri, che si è staccato dopo il passaggio delle motoslitte, investendo in pieno quella guidata da Andrea Morandini. Il giorno dopo la tragedia, amici e parenti fanno i conti con il dolore per la perdita di una ragazzo di 35 anni, mentre per i compagni di escursione si profila l'ipotesi di un procedimento per disastro e omicidio colposo. 

Sulle motoslitte c'erano i fratelli Paolo e Luca, e un terzo amico di nome Andrea, come la vittima. I primi tre sono riusciti a lasciarsi la valanga alle spalle, ma il mezzo di Morandini è stato investito e sotterrato da ghiaccio e neve. Gli amici hanno immediatamente cercato di estrarre Andrea dalla neve, a mani nude e con le vanghe, ma senza riuscirci. Uno dei tre è sceso a valle per trovare campo per il telefono cellulare, ed ha avvisato un amico chiedendo aiuto. Sul posto sono giunti i soccorsi e un elicottero. Una volta recuperato Andrea, i medici gli hanno praticato il massaggio cardiaco, senza esito. Il suo cuore ha cessato definitivamente di battere poche ore dopo, presso l'ospedale di Bergamo. 

La salma di Andrea riposa a Cividate, in attesa del funerale che verrà celebrato domani. Nel frattempo la Procura di Brescia sta analizzando i fatti che hanno portato alla morte del giovane. Nelle prossime ore il Pm potrebbe arrivare l'apertura di un fascicolo per disastro e omicidio colposo: gli amici sapevano benissimo che la zona era interdetta per il forte rischio di valanghe. Provincia, Parco dell'Adamello e Comune di Bienno negli ultimi giorni avevano a gran voce avvisato tutti del pericolo. 

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