La baby gang che terrorizza i paesi: decine le vittime
Tre minorenni in manette
Ragazzini incontenibile e ingestibili. La forza del ‘branco’, contro i coetanei. Pochi - se non nessuno - scrupolo. Minacce, botte, devastazioni e insulti anche alle forze dell’ordine. È il file rouge che lega e collega le ‘baby gang’ in azione praticamente in ogni paese del Bresciano. In questi giorni si susseguono gli arresti di minorenni responsabili, secondo chi indaga, di rapine, pestaggi, minacce ed estorsioni ai danni di coetanei.
Gli episodi si ripetono, con una frequenza inquietante, le indagini non si fermano e impegnano i carabinieri, la polizia di stato, la polizia locale, la procura dei minori. In molti Comuni è una vera e propria emergenza.
Bersaglio della ‘bande’ di giovanissimi bulli sono i coetanei, presi di mira per mettere le mani su pochi soldi, ma anche su vestiti firmati, smartphone e collanine. Non sarebbero i magri bottini a fare gola:- spesso a spingerli alla violenza sarebbe la rabbia nei confronti di ragazzi che hanno più possibilità - non solo economiche- rispetto a loro, come la volontà di rivendicare la proprietà di un luogo, di un ‘territorio’.
Come nell’ultimo caso finito al centro delle cronache, quello della baby gang che ha tenuto sotto scacco, per mesi, i giovanissimi di due comuni della Val Trompia (Gardone e Sarezzo), ma pure della città. Per alcuni di loro sarebbe stato quasi impossibile pure accedere al parco: sarebbero stati minacciati e obbligati a pagare pochi spiccioli o a consegnare qualcosa di valore per poter frequentare - senza avere conseguenze - le aree verdi. Estorsioni, ma anche rapine, alle quali avrebbero affiancato atti di vandalismo commessi sui bus e in altre luoghi pubblici.
Al temine di oltre un anno di indagini, condotte dalla polizia locale del Corpo intercomunale della Valle Trompia e dai carabinieri, tre minorenni sono finiti in manette. Per gli inquirenti, nel 2021 si sarebbero resi responsabili di numeri episodi violenti - almeno 10 - commessi tra Sarezzo, Gardone e Brescia.
I tre ragazzini - tutti di casa in Val Trompia - sono accusati a vario titolo di estorsione, furto e rapina. Non solo: devono anche rispondere di danneggiamenti e oltraggio a pubblico ufficiale. Nei loro confronti il gip del tribunale per i minori di Brescia ha disposto l’obbligo di permanenza in casa (domiciliari).