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Cronaca Chiari

Vende un Rolex da 50mila euro su 'Subito.it', ma l'assegno dell'acquirente è falso

Il direttore della banca avrebbe detto che era tutto regolare

Per essere sicuro di non prendere una fregatura si è rivolto alla propria filiale e, una volta avuto il via libera, ha concluso l'affare. Peccato (per lui) che tutto regolare non fosse, e si è ritrovato con un assegno falso e un preziosissimo orologio in meno. È accaduto a Chiari, la storia è riportata da PrimaBrescia

I fatti. Gian Angelo Ravelli, ex commerciante clarense, ha messo in vendita il suo Rolex Daytona, movimento Zenith, scala 2:25, quadrante Singer, sulla nota piattaforma Subito.it - che ovviamente non ha alcuna responsabilità per l'accaduto - ad un prezzo di partenza di 60mila euro. All'annuncio ha risposto un certo Carlo Marelli - il nome è risultato essere falso - che, dopo una normale contrattazione, ha spuntato un prezzo di 50mila euro.

Ciò che è accaduto in seguito è raccontato dalla stessa vittima del raggiro, su PrimaBrescia: «Volevo accertarmi che fosse tutto regolare - ha spiegato Ravelli - ho mostrato al direttore la foto dell’assegno che il tizio mi aveva inoltrato su Whatsapp. Avevo un brutto presentimento e in più di un’occasione, visto che avevo confidenza, ho detto al direttore “mi raccomando, non sono caramelle”. Poi, io e mio fratello siamo tornati in banca con l’acquirente e anche in quel caso l’assegno è risultato regolare dopo essere stato inserito nell’apposita macchinetta e il direttore mi ha di nuovo rassicurato sull’autenticità».

A distanza di alcuni giorni dall'accredito del denaro, però, i 50mila euro sono stati stornati dal conto di Ravelli, perché l'assegno è risultato essere falso. Da quel momento è iniziata la discussione tra Ravelli e la sua filiale, in particolare con il direttore, al quale sono stati chiesti i danni per ciò che è successo. Già, ma cosa è successo?

I carabinieri sono a lavoro per ricostruire la truffa. Non è da escludere che il delinquente abbia agito con un complice. In casi analoghi verificatisi altrove, i truffatori hanno addirittura intercettato le chiamate in partenza dalla banca, sostituendosi all'interlocutore e garantendo la validità di assegni per i quali era chiesta la verifica. Ciò che è certo è che "Carlo Marelli" non esiste, e l'auto con la quel si è recato a Chiari è stata presa a noleggio. 

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