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Cronaca Pontoglio

Maxi-truffa del reddito di cittadinanza, un affare da 60 milioni: arresti anche a Brescia

Sono 16 gli arrestati in tutta Italia, e oltre 9mila i denunciati

Maxi-truffa del reddito di cittadinanza: un affare da oltre 60 milioni di euro, sventato grazie al blitz della Guardia di Finanza dei comandi provinciali di Cremona e Novara nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Milano. Sono più di 9mila le persone denunciate, con 16 arresti: questi ultimi avrebbero fatto parte di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni e al conseguimento di erogazioni pubbliche, tra cui appunto il reddito di cittadinanza.

Arresti anche in provincia di Brescia

Gli arresti e le perquisizioni sono stati portati a termine nelle province di Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Andria, Barletta, Agrigento e anche Brescia: gli arrestati bresciani risultano residenti a Pontoglio, entrambi di cittadinanza rumena, un 26enne già noto alle forze dell'ordine per truffa e un 28enne che sarebbe invece incensurato. Il primo si occupava di "reclutare" i nominativi a cui sarebbe poi stato erogato il reddito fasullo, recuperando documenti e tutto il necessario: il secondo si sarebbe invece occupato di consegnare gli elenchi di nomi ai patronati privati (in molti casi compiacenti). 

Come funzionava la truffa milionaria

Il meccanismo funzionava così. I promotori, quasi tutti di origine rumena, avevano il compito di procurare i documenti e i nominativi avvalendosi anche di complici operanti all'estero. Tali documenti venivano poi consegnati ai titolari compiacenti di centri di assistenza fiscale, i quali predisponevano e compilavano la falsa documentazione di supporto alla domanda (Dsu e codice fiscale). Infine, altri soggetti erano incaricati di ritirare le card agli uffici postali.

Le Fiamme Gialle hanno passato al setaccio più di 14mila posizioni, da cui sono emerse almeno 9mila false istanze: ad oggi sarebbero stati già sottratti illecitamente tra i 15 e i 20 milioni di euro. Ma se la truffa non fosse stata svelata, come detto, l'indebita percezione del reddito di cittadinanza avrebbe potuto raggiungere (e superare) i 60 milioni.

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