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Cronaca

Truffa milionaria in autostrada: nelle aree di sosta registratori di cassa truccati

Sequestrati proventi illeciti per oltre 1,1 milioni di euro, indagati i vertici di una società con sede in Campania, perquisizioni anche nel Bresciano.

E' scattato all'alba di giovedì il blitz coordinato dalla Guardia di Finanza di Trento con 150 finanzieri e poliziotti impegnati in 47 perquisizioni in ben sette regioni e diverse città italiane, tra cui Brescia. Dodici in tutto le persone indagate per truffa aggravata ai danni dello Stato, evasione fiscale, corruzione ed autoriciclaggio. 

La megatruffa sarebbe stata perpetrata ai danni di Autobrennero Spa, la società che gestisce l'autostrada del Brennero in concessione dallo Stato. I soggetti sono infatti accusati di aver incassato in nero cifre astronomiche grazie a registratori di cassa truccati.

La società truffatrice era tenuta a pagare delle royalties sui prodotti venduti ad A22, società per conto della quale gestiva i punti vendita in appalto. Ogni prodotto era contrassegnato da una percentuale variabile: dal 5% fino al 49%. In particolare la vendita di prodotti tipici locali veniva incentivata con royalties molto basse, al 5%. L'accusa è di aver registrato sistematicamente come prodotti tipici beni che in realtà prevedevano royalties molto alte, fino al 49%.

Come funzionava il raggiro

In alcuni casi, addirittura, i prodotti venivano fittiziamente “passati” al registratore per quelli sui quali l’Autobrennero non richiede contrattualmente una percentuale di vendita: CD, musicali, libri, riviste e generi di monopolio. Per quanto finora ricostruito la società in appalto avrebbe così sottratto ad Autobrennero Spa, nel giro di due anni, più di un milione di euro.

Oltre a questo la Guardia di Finanza ha anche scoperto una sistematica omissione degli scontrini nei momenti di maggior affluenza ed un'evasione dell'Iva legata al cambio di categoria del prodotto. Che la truffa fosse ben congegnata lo dimostra il fatto che i software dei registratori di cassa siano stati appositamente modificati.

Un tasto era stato programmato con un nome di fantasia per un prodotto inesistente ("panciotto" o "capriccio") battendo il quale si registrava come "esente" un prodotto soggetto sia alle royaltiuies previste dal contratto con A22 sia, naturalmente, all'Iva. 

Il personale alle casse veniva avvertito dai vertici della società sulle giornate di controllo da parte di Autobrennero. In quel caso gli scontrini andavano battuti sempre e con regolari aliquote. Ad accorgersi, però, che qualcosa non andava è stata la Polizia Stradale, che ha segnalato la 
situazione alla Guardia della Finanza.

Perquisizioni anche a Brescia 

Come detto la truffa riguarda l'Autobrennero, ma la sede legale della società è in Campania. Le perquisizioni sono state condotte all'alba a Verona, Brescia, Pavia, Reggio Emilia, Modena, Pisa, Roma e Avellino dove sono attivi altri punti vendita della stessa società. Alcuni, sempre in appalto da enti pubblici, anche all'interno di ospedali ed altre strutture pubbliche.

Fonte: Trentotoday.it

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