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Cronaca

Pendolari: il racconto dell'ennesima odissea sui treni regionali

Il racconto in presa diretta di una pendolare costretta a un'odissea prima di giungere a destinazione.

Treni in ritardo, treni soppressi, treni che saltano le stazioni programmate, treni senza servizi igienici, treni sovraffollati. L'elenco potrebbe andare avanti a lungo, ne sanno qualcosa i viaggiatori che sono costretti a prendere il treno ogni giorno per recarsi al lavoro. L'ultima disavventura in ordine di tempo riguarda un convoglio regionale partito venerdì mattina, 11 maggio, da Cremona, di prima mattina, e diretto a Brescia, dove però non è mai arrivato. 

Il racconto della "tragica" mattinata è quello della dott.ssa Martina. Lasciamo a lei la parola. 
«Sono una pendolare che ogni giorno prende il treno da Cremona delle ore 7,24 in direzione Brescia. Oggi l’ennesima presa in giro: arrivati alla stazione di San Zeno Folzano, stazione a 2km da Brescia, il treno pieno di lavoratori e studenti si ferma, apprendiamo dalla App di Trenord che il nostro treno era stato soppresso, il capotreno non ci aveva avvisati. Così ci fanno salire su un altro convoglio anch’esso fermo alla stazione di San Zeno, 3 vagoni già pieni di persone provenienti da Parma. Schiacciati come animali e con i finestrini bloccati, decidiamo di attendere la partenza per Brescia. Intanto il nostro ritardo era di 25 minuti sulla tabella di marcia. Dopo svariate richieste al nuovo capotreno apprendiamo che anche quel convoglio era stato soppresso. Quindi i lavoratori della linea di Cremona e della linea di Parma sono tutti bloccati a San Zeno Folzano. Assurdo: non sapevano come raggiungere Brescia. La mia avventura si è conclusa prendendo il treno che da Brescia faceva ritorno a Cremona. Conseguenze: giornata di lavoro persa, pagato abbonamento del treno inutilmente, perdita di tempo, incavolatura per la presa in giro da parte di Trenord. I pendolari stanno pensando di non pagare più il biglietto.»

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