Tanfo e odori molesti ammorbano l’aria: scattano i sigilli alla fonderia
La procura di Brescia ha disposto il sequestro della fonderia Montini di Travagliato
Le segnalazioni si sono susseguite, copiose, negli ultimi giorni: dopo i numerosi sopralluoghi, per la fonderia Montini di Travagliato sono scattati i sigilli. L’azienda - specializzata nella produzione di tombini di ghisa - è stata posta sotto sequestro nella mattinata di sabato. A eseguire il provvedimento, su ordine della procura di Brescia, sono stati i carabinieri della locale stazione e gli uomini dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.
La disposizione dopo le decine di lamentele e segnalazioni arrivate negli ultimi giorni alle autorità competenti. I residenti della zona dove si trova la ditta lamentavano a gran voce odori molesti e un tanfo nauseabondo, tanto da essere costretti a vivere con le finestre chiuse.
Una vicenda che va avanti da almeno un decennio tra proteste dei residenti, controlli e ispezioni. I sopralluoghi da parte di Arpa e carabinieri del Noe, sarebbero stati in tutto una ventina. Nell’aprile del 2020 la Provincia di Brescia aveva anche deciso di sospendere - temporaneamente - l’attività produttiva della fonderia. Ma il provvedimento ero stato revocato dopo le puntualizzazioni della società.
Sabato il nuovo stop all’attività dell’azienda, definita dall’Agenzia di tutela della salute (Ats)” ditta insalubre di prima classe”, ai sensi del regio decreto del 1934. Questa volta, prima di poter tornare operativa, la fonderia dovrà eliminare le fonti di inquinamento.